Bianchi, parlando delle misure prese per garantire la formazione dei più giovani, ha spiegato che “abbiamo regolato anche la possibilità, laddove vi siano dei casi specifici e mirati, anche di un uso della didattica a distanza, per un tempo preciso, 10 giorni, e in situazioni precise”.
Il ministro ha chiarito che sono stati predisposti “interventi che agiscano in una situazione che, altrimenti, poteva essere fuori controllo, ovvero quella di un uso diffuso e senza regole della dad”.
“Il governo ha dimostrato buonsenso”, ha replicato poi Bianchi alla domanda sul perché l’esecutivo non abbia dimostrato flessibilità rispetto alle richieste di posticipare il rientro in classe di un paio di settimane. “Il contagio non è avvenuto nelle scuole – ha detto – l’aumento dei casi è avvenuto in un momento in cui la scuola era chiusa. Se noi apriamo la scuola, diamo a tutti gli studenti la possibilità di essere presenti, di avere una situazione controllata e regolata”.
“Abbiamo incontrato le regioni e loro ci avevano avanzato un documento molto chiaro dove sostanzialemente si chiedeva di andare a distanza laddove, nei casi dei ragazzi più grandi, ci fossero 3 contagi e questo è stato ripreso. Dopo quella iniziativa, abbiamo avuto alcuni presidenti delle giunte regionali che hanno di fatto assunto posizioni molto diverse tra di loro”, ha affermato Bianchi sulle richieste delle regioni, aggiungendo che “il presidente De Luca della Campania ha avanzato un’ordinanza che bloccava le attività in presenza per due settimane. Un atto che il presidente De Luca ha spiegato come essenzialmente legato alle difficoltà sanitarie, ma che è in esplicito contrasto con la norma oggi vigente in Italia e presentata nell’agosto 2021 che vieta alle Regioni interventi generalizzati sui territori di loro competenza e permette interventi solo nelle zone rosse e per casi mirati”.
“Oggi sul tavolo abbiamo l’ordinanza della Campania su cui noi siamo nelle condizioni di procedere impugnando l’atto”, ha detto Bianchi. “Il governo deve garantire la legalità – ha evidenziato il ministro – noi stiamo studiando l’ordinanza della Campania e stiamo provvedendo con i nostri uffici legali per tutelare la norma”. Diverso è invece il caso della Sicilia, ha poi chiarito Bianchi, che ha fatto uso solo di uno spostamento del calendario, azione permessa dalla legge.