“Con una recente delibera (28 dicembre), la Regione Campania ha cambiato il meccanismo dei tetti di spesa per le prestazioni sanitarie erogate dai privati accreditati, destinando un budget ad ogni singola struttura. Peccato però che, a conti fatti, con questa nuova ripartizione, centri e laboratori privati incasseranno la metà di quanto “distribuito” un anno fa. Il che, significherà, in buona sostanza, il dimezzamento del volume di prestazioni prodotto”. Lo dice, in una nota, Gennaro Lamberti, presidente di Federlab Italia, tra le maggiori associazioni di categoria dei laboratori di analisi cliniche e dei centri poliambulatoriali privati accreditati con il Ssn (con oltre 2mila strutture associate presenti su tutto il territorio nazionale). “Evidentemente – prosegue Lamberti – palazzo Santa Lucia credeva di poter fare a meno dell’apporto dei privati, affidandosi agli ambulatori pubblici di Asl ed ospedali. Peccato che proprio oggi, su disposizione dell’Unità di Crisi, per garantire un più adeguato numero di posti letto (sia nella degenza medica che in quella chirurgica) ai malati di Covid, si sia disposto lo stop temporaneo alle attività assistenziali di elezione e di specialistica ambulatoriale nel servizio sanitario regionale. E i cittadini? Che fine faranno ora? A chi si rivolgeranno per analisi cliniche e visite ambulatoriali?”. “Possibile che mentre in tutto il Paese si cerca di ridurre le liste di attesa in Campania si fa di tutto per allungarle?” conclude Lamberti.