Sport: protocollo e restrizioni Covid, tecnici al lavoro

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In uno scenario di enorme incertezza sul fronte pandemia, il mondo dello sport cerca punti fermi per provare a gestire al meglio i mesi critici per poi riprendere e quindi portare a termine i principali campionati, con più pubblico possibile.

La volontà, dopo tutto quel che è avvenuto dall’inizio 2022, è avere una risposta dalla Conferenza Stato-Regioni convocata dal ministro per gli Affari regionali, Mariastella Gelmini, e cui parteciperà la sottosegretaria allo Sport, Valentina Vezzali, dove sarà portato un documento-protocollo per lo sport aggiornato e condiviso.

La riunione è stata preceduta da una serie di incontri tecnici e ‘politici’ per mettere a punto un testo aggiornato e completo – che andrà poi sottoposto al Cts e quindi vidimato dal ministro della Salute, Roberto Speranza – in cui si è cercato di traslare il più possibile agli atleti le regole valide per tutti i cittadini. Ne hanno parlato anche stamane in una riunione specifica i ministri Speranza e Gelmini, la sottosegretaria Vezzali e il presidente del Comitato olimpico, Giovanni Malagò, ma il lavoro di stesura si è protratto fino a sera inoltrata.

Tra i punti evidenziati, vi sarebbe la percentuale di positivi tra i componenti della rosa di una squadra (di calcio, basket o volley) oltre la quale una Asl può dichiarare l’esistenza di un focolaio, di fatto bloccandola, che si attesterebbe sul 50%.

Inoltre, sarebbe al vaglio l’obbligo di fare tamponi ogni 48 ore durante le soste. La questione più delicata riguarda il calcio, con la serie A che ha cercato di tenere la barra dritta ma si è scontrata con una dura realtà nella prima e seconda giornata di ritorno (trascinata fino ad oggi), tra un moltiplicarsi di contagi che ha portato a rinvii, proteste, ricorsi e recriminazioni. Per non parlare della questione spettatori, che per le prossime due giornate vedrà sugli spalti di serie A al massimo cinquemila persone. Serie B e C hanno scelto di fermarsi per un po’ ma per tutti una guida per la ripresa è indispensabile.

Tra le questioni più calde da dirimere c’è quella dell’intervento delle Asl, per cui si chiede con urgenza di arrivare ad una uniformità di giudizio. L’obiettivo è appunto fare leva su dati oggettivi riguardanti le positività degli atleti e i contatti nel gruppo e all’esterno di esso.

Detto che la serie A al momento ha un proprio protocollo ‘fresco’ – ma giovedì è in programma un’assemblea per discutere anche degli esiti di domani – le società sperano di arrivare ad avere una quarantena aggiornata in base alle ultime normative e magari alla auto-sorveglianza per chi è super vaccinato, ma anche al via libera alla obbligatorietà del green pass rafforzato.

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