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Covid impietoso. Teatri e Cinema sotto choc, pubblico in fuga e ora anche spettacoli e film

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Emorragia di pubblico, incassi a picco, distribuzioni impaurite intenzionate a bloccare l’uscita di titoli importanti a data da destinarsi, la quarta ondata di Covid sulle sale cinematografiche si abbatte come uno tsunami e la doppia pandemia tra variante Delta e Omicron sferra un uno-due che stordisce.
Cinque milioni nel weekend della Befana, un tempo glorioso, ancora sotto il già tragico weekend precedente che aveva chiuso a 6 milioni 380 e intristisce il confronto con lo stesso periodo pre-pandemico (vi ricordate quando si faceva la fila per ridere con Checco Zalone? Ebbene pure lui non frequenta più la sala e per ora si butta su Sanremo). In quel tempo l’incasso era stato di quasi 14 milioni con uno scarto rispetto ad oggi del 63% e in vetta c’era appunto Tolo Tolo, un film capace di superare i 41 milioni di euro.

I cinema restano aperti ma il pubblico non c’è e… i film neppure. Almeno quelli come Spencer e Moebius di cui si sa già che sono ‘pending’ come si dice in gergo (ossia senza data), mentre si sta ragionando sulle uscite tra gli altri anche di Assassinio sul Nilo di Kenneth Branagh e Il sesso degli angeli di Leonardo Pieraccioni con Ferilli, Ceccherini e Marcello Fonte, slitta di sicuro invece Vicini di casa di Paolo Costella con Vittoria Puccini e Bisio. L’arte cinematografica si sta molto avvicinando all’arte della strategia, forze in campo, mosse e contromosse, “peccato che il nemico irrompa a sorpresa”, osserva con l’ANSA Paolo Del Brocco, ad di Rai Cinema, “non potevamo immaginare di tornare in un mese a questo livello di pandemia, una doccia fredda. Di conseguenza i ragionamenti sono a breve termine, si va avanti a piccole mosse, spostando i titoli, poi certo dovremo ripensare al futuro a questi due anni di abitudini cambiate”.
Guardando i numeri, ragionando sui film in vetta, su tutti il caso Spider-man arrivato a sfiorare i 22 milioni di euro, una cifra eccezionale e che rispecchia l’esito nei botteghini mondiali (oltre 1 miliardo e mezzo di dollari), su una cosa c’è unanimità: “è mancato – dice Mario Lorini presidente degli esercenti Anec – il pubblico adulto e le famiglie e a resistere sono stati quei film che richiamano una platea particolare, i fan del fumetto, quelli del fenomeno Me contro Te, quelli di Pio e Amedeo per Bella Ciao”, così come “Diabolik che con 2 milioni e mezzo d’incasso è il primo italiano delle feste, dovuto anche ad una fan base inossidabile”, aggiunge Del Brocco.
“Ci siamo trovati dall’oggi al domani in questa situazione, fino a metà dicembre ancora si sperava in un Natale discreto – sottolinea Giampaolo Letta ad di Medusa – e se togliamo il dato del caso Spider-Man oggi il disastro sarebbe ancora più grande, a farne le spese soprattutto il cinema italiano, noi per primi con il risultato di Supereroi di Paolo Genovese (546mila euro in tutto) che pure aveva aspettato la sala dal precedente lockdown.
A questo punto noi freniamo le macchine e sospendiamo il film di Costella”.

Ma se i cinema piangono, i teatri certamente non se la ridono. Numerosi i cartelloni sospesi in tutta Italia dal Trentino alla Sicilia con la Campania in ginocchio. Tante le compagnie e membri dello staff contagiati o in isolamento per contatti con positivi. E cosi gli spettacoli saltano a ripetizione. E ovviamente anche le prenotazioni di pubblico che si ritrova oltre a super green pass spesso impossibilitato ad uscire per essersi contagiato.

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