La difficoltà nel reperimento del medicinale è dovuta all’enorme utilizzo negli ultimi 2 mesi legato all’aumento dei contagi e probabilmente all’accaparramento anche da parte di chi non ha contratto la malattia ma ha timore del contagio.
L’antibiotico Zitromax ed il generico sono usati nella terapia contro il Covid in seguito a diversi studi scientifici che ne hanno dimostrato la efficacia sia per contrastare eventuale complicanze nei malati dovute a batteri, sia con valenza di immuno modulante contro il virus Sars-Cov2.
Secondo quanto si apprende, della carenza del medicinale sarà interessata l’Aifa, l’agenzia italiana del farmaco. Tra le possibilità anche l’indicazione ad un utilizzo di un’altra famiglia di antibiotici al posto di quello mancante.
“L’azitromicina è un antibiotico antibatterico che serve nella terapia di alcune infezioni batteriche, ma non serve a niente nella cura del Covid”. Così l’infettivologo genovese Matteo Bassetti interviene via social sul caso dell’esaurimento dello Zitromax, l’antibiotico più utilizzato per curare i malati Covid a casa e in ospedale.
“La domanda è: serve la azitromicina nella cura del Covid? C’è un dato o uno studio che dica che serve a qualcosa? Che fa guarire prima? Che riduce gli accessi in ospedale? Che riduce la mortalità? Nulla di tutto questo. Sapete a cosa serve? A produrre batteri resistenti, di cui l’Italia è piena più di ogni altro Paese europeo. Nelle infezioni virali come il Covid gli antibiotici non devono essere utilizzati, salvo in alcuni casi molto selezionati. Molto selezionati, meno del 2% del totale. Basta usare l’azitromicina e gli altri antibiotici nel Covid. Non servono. Creano resistenze e poi mancano per chi ne ha veramente bisogno”.