Istituire almeno un’altra Usca, possibilmente in una zona facilmente raggiungibile. È la richiesta avanzata dai consiglieri comunali Elisabetta Barone, Catello Lambiase e Claudia Pecoraro, che evidenziano – come riporta oggi il quotidiano “Le Cronache” scaricabile online – la necessità di assistere a domicilio i pazienti contagiati con pochi o chiari sintomi, per evitare ricoveri impropri o aggravamenti tali da obbligare al ricovero. Le Usca (unità speciali di continuità assistenziali), le Aft (aggregazioni funzionali territoriali di medici) ed i medici di base in coordinamento tra loro dovrebbero seguire e gestire i vari pazienti con immediatezza ed efficacia anche dividendo il territorio cittadino in zone. “Per la complessità del territorio cittadino ed il numero di abitanti le Usca dovrebbero essere tre, come da decreti nazionali e regionali, almeno una di esse dovrebbe essere situata in una zona facilmente raggiungibile – hanno dichiarato i tre consiglieri d’opposizione – Le attuali due Usca non hanno ancora i necessari strumenti per le diagnosi, nonostante sia trascorso un anno dall’avvio delle varie gare d’appalto”.