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De Luca avvisa i cittadini della Campania: “A gennaio il picco di contagio”

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Consueto appuntamento del venerdì con la diretta social del Governatore della Campania Vincenzo De Luca, che analizza la situazione legata al Covid ed al mondo della scuola guardando prima in casa propria ma non lesinando stoccate al Governo centrale:

“Primo obiettivo in Regione è quello di tutelare la salute garantendo i servizi essenziali. Abbiamo fatto un lavoro immenso nonostante abbiamo migliaia di dipendenti in meno rispetto alle altre Regioni. Abbiamo cercato di non privare i concittadini degli interventi urgenti, ma non abbiamo intaccato i servizi nell’ambito della chirurgia, ostetricia garantendo le cure essenziali”.

“Registriamo negli ospedali ogni giorno di 50 70 pazienti, se i numeri sono questi per i ricoveri giornalieri, bisogna trovare altri 500 posti letto a settimana. Questo resta un punto di criticità”.

“Secondo obiettivo – afferma De Luca – è di superare il mese di gennaio, perchè il picco del contagio avverrà da qui a fine mese. Bisogna superare questo mese senza troppi danni dove raggiunto l’apice avremo un rientro ed una discesa dei contagi a febbraio. Andare oltre gennaio con la fiducia che possano arrivare nuovi farmaci e che possa essere ampliata l’area di cittadini vaccinati. Per tre mesi, abbiamo avuto i centri vaccinali vuoti, oggi c’è affollamento, allora dico meglio così”.

Terzo obiettivo, mantenere aperte le attività economiche. era inimmaginabile richiudere l’Italia per non far disperdere l’economia nel nostro Paese, lavoriamo per realizzare questi obiettivi con fiducia e serenità. Ci avviamo verso il superamento del contagio a condizione di essere responsabili. Bisogna mantenere al massimo la vita sociale, ma come sapete abbiamo preso delle misure come l’obbligo della mascherina all’aperto, in Campania c’è sempre stato”.

LA PREVENZIONE

“Abbiamo bloccato la vendita dei superalcolici dopo le 22, misure che aiutano a contenere il vantaggio. Manca comunque un programma di controllo per contenere il contagio. Si è posto il problema dell’obbligo della terza dose per il personale sanitario, scolastico e delle forze dell’Ordine solo a metà dicembre, troppo tardi. Per gli ultra cinquantenni hanno deciso solo qualche giorno fa”.

“Ci sono state misure ingiustificabili per la gestione delle quarantene, ma non ne voglio parlare. Poi mentre tenevamo chiuse le discoteche, avevamo aperti stadi, cinema, teatri, situazione assurda. Sul tema della movida non è stato fatto nulla. Con qualche piccola accortezza, si poteva evitare la riduzione del contagio e ci ritroviamo come la Francia”.

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