Commercianti costretti ad aumentare i prezzi perché il costo dell’energia è aumentato in maniera sproporzionata e le materie prime idem, perché la mano dello “Stato” è debole, inefficace in alcuni casi inesistente per far sì che ci possa essere davvero una ripartenza dell’economia reale e paradossalmente i nostri commercianti devono proporsi sempre più all’ esercito dei “nuovi poveri”, che inevitabilmente cresce, per incamerare qualcosa e mandare avanti le proprie attività e le proprie famiglie con dignità.
Certificazione evidente di una crisi devastante della quale conosciamo soltanto i primissimi aspetti. Bisogna assolutamente fare qualcosa per ridurre i costi di energia, trasporti e materie prime che faranno inevitabilmente lievitare i prezzi dei nostri commercianti.
Lo diciamo ormai da mesi conclude il Presidente Esposito, occorrono politiche importante e poderose per facilitare una ripresa vera e concreta, oggi con il rialzo dei prezzi delle materie prime e delle utenze le imprese sono in guai seri, mancate politiche energetiche strategiche probabilmente ci condanneranno sempre più in un vortice di oppressione fiscale fino a determinare un vero e proprio crack economico.
Dal canto nostro il possibile e probabile aumento del prezzo del “simbolo” della convivialità ormai quasi dimenticata e per la quale tutti vorremmo “lavorare” per riconquistarla, rappresenterebbe l’emblema e la certificazione forse di una crisi senza fine alla quale bisognerà trovare presto una soluzione.
Non saranno certamente le imprese dei settori del commercio e del turismo a determinare gli aumenti più sconcertanti, basti vedere oggi in tema sanitario, tra mascherine, terapie domiciliari e tamponi vari, quanto spende una famiglia media alle prese con il covid.
Ragioniamo su questo e magari un buon caffè può essere ugualmente dolce anche se leggermente più caro. Attenti pero allo spettro della speculazione. È sempre in agguato e mortifica oltre ogni modo i tanti commercianti onesti.