Non dovrebbe esserci alcun intervento sugli extra-profitti delle aziende energetiche, ipotesi rilanciata dalla viceministro dello Sviluppo Alessandra Todde (M5s) delicata per l’impatto sulle società e più difficile da mettere a punto
Sarà comunque l’avvio del percorso, tracciato dal ministro Cingolani già nei giorni scorsi, per arrivare ad un piano a lungo termine di tagli strutturali da almeno 10 miliardi l’anno. Nella serata di mercoledì le possibili misure erano ancora al vaglio dei tecnici
Sullo shock-prezzi dell’energia ieri c’è stata una riunione a Palazzo Chigi, durata due ore e mezza, a cui hanno partecipato il premier Mario Draghi con i titolari dell’Economia Daniele Franco, dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, della Transizione ecologica Roberto Cingolani
Intanto Confindustria avverte: “Non è possibile rinviare le decisioni, serve un atto di coraggio. Serve agire in fretta come hanno già fatto i governi di Francia e Germania”. “La situazione è drammatica“.
L’associazione degli industriali “valuta positivamente” la riunione voluta dal ministro Giancarlo Giorgetti (in foto) ma insiste nel chiedere “una task force” coordinata dalla Presidenza del Consiglio, sottolineando che le proposte che ha illustrato al Mise sono da “condividere necessariamente in un tavolo interministeriale presso Palazzo Chigi”
La partita non è solo tecnica ma anche politica, con la Lega che pressa il governo di cui fa parte: Matteo Salvini ringrazia “il ministro Giorgetti che ha convocato la riunione” e dice che “è necessario che il governo intervenga al più presto, servono almeno 30 miliardi“. “È auspicabile l’apertura di un tavolo anche a Palazzo Chigi – aggiunge – Famiglie, artigiani e imprese hanno bisogno di risposte rapide”
Ma il tema è caldo per tutti i partiti, tanto che prima del Cdm di oggi potrebbe esserci una cabina di regia con tutta la maggioranza
C’è malumore tra le associazioni di imprese non convocate all’incontro con il ministro dello Sviluppo, dalle piccole imprese agli artigiani ed alle coop. “Il tema del caro-energia rappresenta una problematica comune a tutto il sistema produttivo”; “riguarda tutti gli attori”, sottolineano in una lettera a Giancarlo Giorgetti i presidenti di Confartigianato, Cna e Casartigiani: ribadiscono preoccupazioni, proposte e specificità di pmi e artigiani, considerando “necessario che anche il mondo della piccola impresa partecipi al confronto in atto”
Confcommercio parla di rincari pari al 76% per il terziario, per un totale di 20 miliardi. Alleanza delle Cooperative, stima “un aumento di oltre 80 miliardi” per la bolletta 2022 di famiglie e imprese, e auspica di poter “rappresentare al meglio le proprie proposte” al Governo, “ad un tavolo interministeriale”
Sul fronte delle pmi, come sottolinea Confartigianato, c’è da sciogliere “l’assurdo meccanismo ‘meno consumi, più paghi’: i piccoli imprenditori sono penalizzati da una distribuzione iniqua” degli oneri parafiscali oneri “che finanziano per il 49%, 4,7 miliardi di euro”