La paziente è stata prelevata da un’ambulanza dalla sua abitazione in zona Carmine e condotta in ospedale. I medici di guardia, hanno constatato che il feto era purtroppo morto, e la donna aveva avuto un distacco intempestivo della placenta, normalmente inserita, evento drammatico che può costare la vita del feto e della madre, a causa di una serie di processi di alterazione della coagulazione.
Di conseguenza, laddove non si interviene con tempestività e precisione, la situazione può precipitare in tempi brevissimi. Dopo aver appurato che il feto era premorto, la paziente è stata trasportata con urgenza in sala operatoria e sottoposta a parto cesareo, ultimato dai due medici di guardia, i quali hanno evidenziato la presenza di chiazze ipostatiche sul neonato, che indicano il sopraggiungere di una morte antecedente.
I tentativi di un’ora, per rianimare il neonato, non hanno sortito nessun effetto e mentre il bimbo moriva, la madre lottava per la vita, perché l’utero aveva ormai perso la capacità di contrarsi, e l’emocromo della donna, che riportava valori minimi, testimoniava una condizione critica della stessa. Il dottore Mario Polichetti, Responsabile dell’Unità Operativa di Gravidanza a Rischio, allertato dai medici di guardia, per salvare la vita alla paziente, le ha esportato l’utero, per bloccare l’emorragia in corso, dopo aver messo al corrente i suo familiari della procedura da attuare. Il dottore Polichetti ha eseguito l’intervento in collaborazione con i Dottori Francesco Marino, e Massimo D’Aniello e dopo 24 ore, le notizie sulle condizioni di salute e sulla ripresa della signora salernitana sono confortanti. a