In una diffida inviata alla Lega Calcio e alla FIGC avvocati salernitani mettono in evidenza le incongruenze del provvedimento del Giudice sportivo che, non solo assegna il 3–0 a
tavolino all’Udinese, ma penalizza addirittura di 1 punto la squadra granata.
“La Salernitana saprà difendersi dinanzi alle Corti sportive ribaltando un’assurda decisione”, affermano gli avvocati Pierluigi Morena e Pierluigi Vicidomini, “abbiamo però ritenuto di
reagire di fronte ad un provvedimento profondamente iniquo”.
E’ nostro dovere farlo, da tifosi e, prim’ancora, da cittadini – continuano gli avvocati -, sconcerta non poco una motivazione che, in modo neppure velato, poggia sulla deduzione
secondo cui l’ASL Salerno non avrebbe tenuto una condotta neutrale. Si lascia intendere una “connivenza” col contegno, presuntivamente contrario a norme sportive, della US
Salernitana. Il fatto, se vero, sarebbe grave visto che l’ASL è ente pubblico , i sanitari delle Asl sono pubblici ufficiali o incaricati di pubblico servizio, i loro referti fanno pubblica fede.
Mettere in discussione questa neutralità per “assecondare” la Salernitana Calcio per guadagnare l’esimente del rinvio della partita configurerebbe una ipotesi di reato da parte di
pubblici ufficiali.
“Abbiamo chiesto alla Lega e alla FIGC” proseguono i legali “se il Giudice sportivo ha ben ponderato tali fatti, anche in considerazione della circostanza che i reati di abuso o di falso
sono procedibili d’ufficio”. La Lega è chiamata a svolgere ogni più scrupolosa valutazione sull’operato della Giustizia sportiva, infatti, nel caso della partita con l’Udinese, e in situazioni analoghe, o si trasmettono gli atti alla competente Procura della Repubblica
qualora siano ravvisate ipotesi di reato da parte di soggetti qualificati quali sono i sanitari, oppure si evitano provvedimenti iniqui basati su asserzioni astratte, e non dimostrate, che
ledono la credibilità di enti pubblici e dello stesso sistema calcio.