Come sempre dopo il weekend con pochi tamponi, 519.293, oltre 400mila in meno, ma con il tasso di positività stabile al 15% (ieri era al 14,95%).
I decessi sono 352 (ieri 227), per un totale di 143.875 vittime dall’inizio dell’epidemia. Stabili le terapie intensive (ieri +9) con 101 ingressi, 1.685 in tutto, mentre i ricoveri ordinari aumentano di 235 unità (ieri +185), 19.862 in tutto. E’ quanto emerge dal bollettino quotidiano del ministero della Salute.
Oltre 10 milioni di italiani hanno ricevuto una diagnosi di Covid dall’inizio della pandemia, uno su sei. Il bollettino odierno del ministero della Salute certifica che sono 10.001.344 le persone ad aver avuto (almeno) un tampone positivo in questi due anni: dal primo caso accertato, il 38enne Mattia di Codogno, nella notte tra il 20 e il 21 febbraio 2020. Un numero enorme, che peraltro non tiene conto degli altri milioni (presumibilmente) di positivi non accertati, specie nella prima ondata quando i tamponi si facevano preferibilmente ai sintomatici: secondo molti esperti in quella fase i positivi erano almeno il doppio di quelli registrati. Sul bilancio totale, comunque, pesa l’ondata Omicron, che ha mandato fuori scala tutti i valori: basta pensare che il 7 dicembre scorso i casi totali erano ancora 5.134.318, dopo 22 mesi di pandemia: nel successivo mese e mezzo, con Omicron imperversante, i casi sono aumentati di quasi 5 milioni di unità, abbassando drasticamente, anche grazie ai vaccini, il tasso di ricoverati, sceso dal 4,5% dello scorso anno allo 0,7% di queste settimane. Complessivamente, sugli oltre 10 milioni di positivi, 7.147.612 sono guariti, 143.875 sono morti e 2.709.857 sono ancora malati.