Il rapporto sottolinea comunque che le nuove infezioni hanno superato la settimana scorsa quota 21 milioni, il livello settimanale più alto dall’inizio della pandemia.
Nella settimana al 23 gennaio “sono stati segnalati oltre 21 milioni di nuovi casi, che rappresentano il numero più alto di casi settimanali registrati dall’inizio della pandemia”, si legge nel rapporto dell’Oms.
Si tratta di un incremento del 5% rispetto ad un aumento del 20% registrato la settimana precedente, prosegue l’Organizzazione sottolineando che “un aumento più lento dell’incidenza dei casi è stato osservato a livello globale”. Allo stesso tempo, i nuovi decessi provocati dalla malattia sono stati quasi 50.000, un livello simile a quello della settimana precedente.
Omicron, sempre secondo l’Oms, continua ad accrescere il suo dominio a livello globale rispetto alle altre varianti del coronavirus. “L’attuale epidemiologia globale della SARS-CoV-2 è caratterizzata dal predominio della variante Omicron su scala globale, dal continuo declino della prevalenza della variante Delta e dalla circolazione a livelli molto bassi delle varianti Alpha, Beta e Gamma”, spiega il rapporto. I “Paesi che hanno registrato un rapido aumento dei casi di Omicron a novembre e dicembre 2021 stanno iniziando a vedere un calo dei casi”, osserva l’Oms Tuttavia, “sulla base dei dati attualmente disponibili, il rischio complessivo relativo alla variante Omicron rimane molto elevato”.
Ansa
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