Mertens ha un sogno diverso da Insigne: “I dollari non mi interessano, mi basta Napoli”
Tono e parole non sono state di polemica, non è il momento e De Laurentiis lo sa perfettamente, ma di denuncia. Perché oggi il calcio non ha più intenzione di restare in silenzio. Di fronte all’aumento di contagi è arrivata l’ultima indicazione da parte della politica di restringere di nuovo il cordone della sacca degli stadi: mentre si stava faticosamente procedendo, con giudizio e buon senso, verso una tolleranza sempre più ampia (si era parlato del 75% all’aperto), oggi si è ripiombati nel tunnel delle 5 mila presenze in un impianto, oltre all’obbligo di seguire direttive sanitarie ancor più ferree.
Una scelta che non è stata condivisa dal mondo calcistico, stanco di vedersi privare di entrate senza ricevere sostegni. Lo ha ribadito oggi De Laurentiis all’uscita dell’ultima assemblea di Lega, rispondendo al provocatorio confronto con il Festival di Sanremo che presenterà un Teatro Ariston al completo. Ma lo avevano denunciato anche Milan e Inter non più tardi nella giornata di ieri in un accorato appello all’unisono espresso dall’ad nerazzurro Beppe Marotta e dal presidente rossonero Paolo Scaloni: “Se il Governo continuerà ad ignorare il calcio, il calcio rischia di ritrovarsi sull’orlo del baratro”. Senza aiuti e garanzie esterne, l’intero movimento sarà destinato al default.
Fonte www.fanpage.it