Nella stessa ordinanza vengono inoltre prorogate ed estese le misure relative ai corridoi turistici che riguardano anche ulteriori destinazioni: Cuba, Singapore, Turchia, Thailandia (limitatamente all’isola di Phuket), Oman e Polinesia francese
Finora i corridoi turistici riguardavano Aruba, Maldive (nella foto), Mauritius, Seychelles, Repubblica Dominicana ed Egitto (limitatamente alle zone turistiche di Sharm El Sheikh e Marsa Alam)
Può viaggiare verso le mete indicate fra i corridoi turistici chi ha il Super Green Pass, presentando un tampone negativo effettuato nelle 48 ore prima della partenza e un altro test negativo fatto nelle 48 ore prima del rientro. Se la permanenza all’estero supera i 7 giorni bisogna sottoporsi a ulteriore test molecolare o antigenico in loco. All’arrivo in Italia, è necessario sottoporsi a ulteriore test molecolare o antigenico, con risultato negativo
Se tutti i passaggi vengono rispettati, i viaggiatori sono esentati dal rispetto degli obblighi di sorveglianza sanitaria e di isolamento fiduciario
Soddisfatto il ministro del Turismo Massimo Garavaglia (nella foto), sia per la misura riguardante i viaggiatori Ue sia per i nuovi corridoi turistici: “Si possono così ricreare parzialmente le condizioni di mercato indispensabili per attutire la crisi del settore”
Una decisione, quella sul Green Pass per i viaggiatori Ue, che sembra aver accolto l’appello dell’Unione europea. Il Consiglio affari generali infatti, nella sua raccomandazione approvata martedì a Bruxelles dai 27, ha chiesto ai Paesi membri di abbandonare la mappa del contagio e adottare unicamente il Green Pass come discriminante per adottare restrizioni nei confronti dei viaggiatori europei
“È giunto il momento di prendere in considerazione la revoca delle misure di viaggio aggiuntive che un certo numero di Stati membri ha messo in atto al di là delle raccomandazioni dell’Ue”, ha detto il commissario europeo alla Giustizia Didier Reynders. A fargli eco la commissaria per la Salute Stella Kyriakides: “I Paesi hanno riconfermato che il possesso di un valido certificato digitale di vaccinazione dell’Ue dovrebbe in linea di principio essere sufficiente per viaggiare durante la pandemia”
La mappa dell’Ecdc che indica il rischio potenziale d’infezione delle regioni degli Stati membri non sparirà però del tutto. Gli Stati membri potranno “scoraggiare” tutti i viaggi non essenziali “da e verso le aree rosso scuro“, dove il virus sta circolando “a livelli molto alti”, e richiedere alle persone che arrivano da queste aree, “e che non sono in possesso di un certificato di vaccinazione o di guarigione”, di sottoporsi “a un test prima della partenza e alla quarantena dopo l’arrivo”
Dal Consiglio emerge quindi una forte volontà d’incoraggiare la vaccinazione in tutta Europa, benché il Green Pass Ue, oltre al certificato vaccinale e quello di guarigione, continui a prevedere il tampone (con validità a 72 ore se molecolare e 24 se antigenico)