A pochi giorni dal triste evento, l’Amministrazione comunale guidata dal Sindaco Rosario Carione aveva già espresso la volontà di rendere omaggio all’ambasciatore; difatti, il 26 febbraio del 2021, con apposita delibera di giunta, si proponeva tale intitolazione al Consiglio e, contestualmente, si trasmetteva l’istanza alla Prefettura di Salerno al fine di acquisirne la propedeutica autorizzazione.
Nella sua breve ma intensa attività diplomatica, Attanasio è stato interprete convinto ed impegnato del volontariato sociale, nella sua vita ha infatti mostrato passaggi di straordinaria umanità e capacità, unanimemente riconosciuti. Il 5 settembre 2017, a soli 40 anni, ricoprendo il grado di consigliere di legazione, si è insediato come capo missione a Kinshasa, nella Repubblica Democratica del Congo, alla cui guida è stato riconfermato nell’ottobre 2019 come ambasciatore straordinario e plenipotenziario.
Sensibile alle varie emergenze sociali del continente africano, nel 2020 ha ricevuto il Premio internazionale Nassiriya «per il suo impegno volto alla salvaguardia della pace tra i popoli» insieme alla moglie Zakia Seddiki, fondatrice e presidente dell’associazione umanitaria ‘Mama Sofia’ a sostegno delle donne in Africa. Attanasio ha interpretato il suo delicato ruolo di Ambasciatore italiano nella Repubblica Democratica del Congo con coraggio e grande senso istituzionale; in occasione del ricevimento del premio, a Camerota il 12 ottobre 2020, aveva affermato:
“Quella dell’ambasciatore è una missione, a volte anche pericolosa, ma abbiamo il dovere di dare l’esempio. In Congo – proseguiva Attanasio – parole come pace, salute, istruzione, sono un privilegio per pochissimi, e oggi la Repubblica Democratica del Congo è assetata di pace, dopo tre guerre durate un ventennio”.
Anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nella cerimonia con la quale ha conferito l’onorificenza alla memoria lo ha definito un punto di riferimento emblematico per quanto riguarda il modo in cui si interpreta il ruolo della diplomazia, delle Istituzioni, dell’azione pubblica.
Nell’anticipare il voto al Consiglio, è stato sottolineato come il presupposto dell’intitolazione non sia la morte ma la vita dell’ambasciatore Attanasio, il quale il 10 ottobre del 2020 aveva visitato anche il piccolo borgo di Trentinara: passeggiando per le vie del paese, insieme alla moglie, era rimasto incantato dai panorami e dall’accoglienza; una giornata breve ma intensa, iniziata con la visita alla Casa Comunale e che si concluse con l’esperienza del volo dell’angelo presso il “Cilento in Volo”.
Andò via con una promessa, quella di ritornare, lasciando un ricordo importante, parole ed occhi felici. Ed oggi, a quasi un anno da una morte ingiusta, la morte di un cittadino e di un’istituzione, l’intenzione dell’Ente civico è stata quella di fare fede a quella promessa: farlo tornare e farlo restare a Trentinara, con l’augurio di destare, con il suo nome, curiosità nelle nuove generazioni affinchè si impegnino nelle piccole e grandi cose per il bene comune e riacquistino la fiducia nelle istituzioni.