Site icon Salernonotizie.it

Covid e viaggi, cosa cambia dal primo febbraio: tutte le novità da sapere

Stampa
Fare una vacanza in alcune località esotiche – sempre con tutte le accortezze anti-Covid – diventerà presto più facile. Questa settimana il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato un’ordinanza che proroga fino al 30 giugno le misure relative ai cosiddetti “Corridoi turistici Covid-free” e, dal 1° febbraio, le estende ad altre sei destinazioni: Cuba, Singapore, Turchia, Tailandia (limitatamente all’isola di Phuket), Oman e Polinesia francese

I corridoi turistici, che finora erano attivi per Aruba, Maldive (nella foto), Mauritius, Seychelles, Repubblica Dominicana ed Egitto (limitatamente alle zone turistiche di Sharm El Sheikh e Marsa Alam), permettono ai viaggiatori di essere esentati dal rispetto degli obblighi di sorveglianza sanitaria e di isolamento fiduciario a patto che siano rispettate alcune condizioni. Una di queste è presentare ai controlli il travel pass corridoi turistici, un modulo con le informazioni relative agli spostamenti, alla permanenza presso le strutture e alla polizza COVID

I viaggiatori devono anche essere in possesso di una certificazione che attesta il completamento del ciclo vaccinale o la guarigione. Inoltre devono sottoporsi a un test molecolare o antigenico nelle 48 ore precedenti la partenza e a un altro test negativo nelle 48 ore prima del rientro in Italia. Il test va ripetuto anche all’arrivo in Italia e, nel caso in cui la permanenza all’estero superi i 7 giorni, anche in loco

L’ordinanza specifica che il test molecolare o antigenico previsto all’ingresso nel territorio nazionale “può essere effettuato, altresì, entro le 24 ore successive al rientro nel territorio nazionale, con obbligo di isolamento fiduciario fino all’esito dello stesso”. Inoltre, “gli operatori turistici comunicano ai competenti Uffici del ministero della Salute, almeno cinque giorni prima del loro ingresso, la lista dei passeggeri che fanno rientro sul territorio nazionale, nonché dei singoli Paesi di provenienza e degli aeroporti di arrivo”

Come ricorda il sito Viaggiare Sicuri, chi è diretto in queste località deve comunque continuare a rispettare le disposizioni previste per l’ingresso dalle autorità locali dei Paesi di destinazione (ad esempio, compilazione di formulari di salute pubblica o di localizzazione del passeggero, se richiesti). Per ulteriori dubbi, è possibile consultare le FAQ

La proroga e l’estensione delle misure per i corridoi turistici non sono l’unica novità. Con la stessa ordinanza, il ministro della Salute Speranza ha allentato anche le limitazioni previste all’ingresso in Italia per chi arriva o rientra da un Paese dell’Unione europea

A partire dal primo febbraio e fino al 15 marzo, chi rientra in questa categoria non dovrà più presentare in ogni caso un test covid, come era stato deciso lo scorso dicembre. Basterà avere l’ EU Digital Covid Certificate, che attesta la guarigione, l’avvenuta vaccinazione o il fatto che una persona sia risultata negativa. Una volta nel Paese, i turisti stranieri dovranno comunque rispettare le norme in vigore nel territorio italiano che prevedono l’uso delle mascherine anche all’aperto e limitazioni per le persone che non sono vaccinate e/o non sono guarite

Con l’eliminazione di alcune restrizioni all’ingresso, l’Italia ha deciso di adeguarsi a una raccomandazione adottata dal Consiglio dell’Unione europea, che suggeriva ai Paesi membri di non imporre più misure generalizzate sulla base della situazione epidemiologica di un determinato Paese, bensì di basarsi sulla situazione del singolo viaggiatore

Altri Paesi continuano, però, a prevedere obblighi aggiuntivi al Green pass. Chiunque arriva in Francia, per esempio, deve compilare la dichiarazione di assenza di sintomi scaricabile alla pagina del ministero dell’Interno francese, a prescindere dall’avvenuto completamento del ciclo vaccinale e anche se minore. La compilazione di un “formulario di salute pubblica” è richiesta anche in Spagna dove ogni viaggiatore – a prescindere dal Paese di provenienza – è sottoposto al controllo della temperatura corporea

L’Austria, invece, richiede tuttora a tutti coloro che provengono dall’estero di esibire un test molecolare negativo, fatto nelle 72 ore precedenti, in aggiunta al certificato vaccinale o alla prova di guarigione dal Covid negli ultimi 6 mesi. Sono esonerati dal test (e da ogni quarantena) coloro che hanno già ricevuto il richiamo del vaccino o che possono dimostrare di essere guariti da infezione Covid negli ultimi 90 giorni. Sono, invece, esonerati dall’obbligo di vaccino i pendolari e le donne incinte così come i minori di 12 anni

È, invece, piuttosto facile recarsi negli Usa. Al momento, l’Italia consente tutti gli spostamenti da e per questa destinazione. Non solo. Dallo scorso 8 novembre sono cadute le restrizioni agli arrivi negli Stati Uniti per chi proviene dall’area Schengen ed è completamente vaccinato o esente perché rientra in alcune categorie (es. minori di 18 anni o persone che non si possono vaccinare). Bisogna però esibire un test negativo (in alcuni casi basta un certificato di guarigione) ed è raccomandato farne un altro tre o cinque giorni dopo l’arrivo

Non bisogna, però, dimenticare che c’è una lista di Paesi – incluso il Brasile – dove gli italiani non possono recarsi se non per motivi di lavoro, salute, studio, assoluta emergenza o “rientro presso il domicilio, l’abitazione o la residenza propri o di persona, anche non convivente, con cui vi sia una relazione affettiva stabile e comprovata”. Si tratta di tutti quegli Stati compresi nel cosiddetto Elenco E

Anche chi arriva da uno degli Stati dell’elenco E, o ci ha anche solo transitato o soggiornato nei 14 giorni precedenti, non può arrivare liberamente in Italia. In questo caso, l’ingresso nel nostro Paese è ora consentito solo per motivi di lavorostudio, saluteassoluta urgenzarientro presso domicilio/residenza/abitazione. Ci sono però delle eccezioni. Come si legge sul sito Viaggiare sicuri, l’ingresso è sempre consentito ai cittadini italiani/UE/Schengen e ai loro familiari nonché ai titolari dello status di soggiornanti di lungo periodo e loro familiari

Il rientro/ingresso in Italia da uno dei Paesi dell’elenco E è sempre consentito anche alle persone che hanno una relazione affettiva comprovata e stabile con cittadini italiani/UE/Schengen o con persone fisiche che siano legalmente residenti in Italia (soggiornanti di lungo periodo) e debbano raggiungere l’abitazione del partner in Italia. Ulteriori deroghe sono previste per atleti, tecnici, giudici e commissari di gara, rappresentanti della stampa estera e accompagnatori a competizioni sportive di livello agonistico di preminente interesse nazionale

Tranne alcune eccezioni, tutti coloro che arrivano da uno di questi Paesi devono presentare il cosiddetto Passenger Locator Form ed esibire un tampone con esito negativo. In alcuni casi è previsto anche un periodo di isolamento fiduciario e, al suo termine, l’obbligo di effettuare un nuovo test. Per rimanere sempre aggiornati e capire a quali obblighi bisogna sottostare, si consiglia di controllare sempre il sito Viaggiare sicuri

Exit mobile version