Al momento la sua scadenza è fissata al 30 giugno 2022. La proposta, per trasformarsi in legge, dovrà adesso passare sul tavolo del parlamento europeo e del Consiglio
La proposta di proroga è stata motivata sulla base dei dati attuali legati alla circolazione del coronavirus, che ancora non permettono di escludere l’impatto di un possibile nuovo aumento dei casi di infezione nella seconda metà del 2022, anche guardando all’eventualità che emergano nuove varianti
La Commissione europea propone anche alcune modifiche all’impianto attuale del certificato Covid digitale. Si chiede ad esempio di includere tamponi antigenici (rapidi) di alta qualità tra i tipi di test per cui potrà essere rilasciato un certificato di prova. Questo, si legge in una nota, ha lo scopo di allargare il numero di test ammessi “in un momento i cui i tamponi anti Covid sono molto richiesti”
Un’altra modifica a cui sta lavorando Bruxelles dovrebbe garantire che i certificati emessi contengano il numero complessivo corretto delle dosi somministrate in qualsiasi Stato membro, non solo in quello che rilascia il certificato. Il problema si pone soprattutto nel caso in cui una persona abbia ricevuto le dosi di vaccino in diversi Paesi
Le modifiche al regolamento che disciplina il certificato dovrebbero anche prevedere la possibilità di rilasciarlo a chi si è sottoposto a sperimentazioni cliniche contro il coronavirus
A partire dallo scorso 1° febbraio, sulla base di quanto deciso nel dicembre 2021, la validità del certificato emesso in seguito a vaccinazione per l’Unione europea è di 9 mesi (270 giorni), a decorrere dal 14º giorno dopo il completamento del ciclo di vaccinazione primario
Il periodo di validità di 9 mesi è stato stabilito per uniformare a livello europeo la durata dei certificati, che su base nazionale possono avere una durata diversa. In Italia, ad esempio, i pass ottenuti in seguito a vaccinazione sono illimitati dopo aver ricevuto la terza dose di vaccino
L’Unione europea ha da poco stabilito anche che, per chi è in possesso di un certificato valido, non dovrebbero essere previste ulteriori limitazioni alla circolazione, come ad esempio tamponi all’ingresso in un Paese o quarantene obbligatorie, indipendentemente dal luogo di partenza nell’Ue
Oltre che con la vaccinazione, il certificato europeo – come il Green pass italiano nella sua versione base – è ottenibile anche da chi è già guarito dopo aver contratto il coronavirus e da chi è risultato negativo alla rilevazione del virus tramite tampone, molecolare o antigenico
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