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Covid, cosa potrebbe decidere di fare il governo con il Green pass nei prossimi mesi

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“Prima calano contagi, ricoveri e decessi, prima il Green pass potrà scomparire”. A dirlo è stato il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri che, negli ultimi giorni, ha preannunciato anche la fine dello stato di emergenza: “Credo che il 31 marzo [data di scadenza] non sarà prorogato”

Sileri non è l’unico ad essersi espresso in questo modo. “In quanto strumento che limita le libertà personali, la certificazione verde non può avere durata illimitata“, ha detto Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe che da mesi diffonde un report indipendente sull’andamento dell’epidemia. Secondo lui, questo strumento “è fondamentale per tutelare la salute individuale e, indirettamente, anche quella collettiva” ma “bisogna comunque fissare una precisa scadenza”

Cartabellotta non ha ipotizzato una data. “Secondo le attuali evidenze scientifiche non è possibile definire una scadenza per il super green pass condizionata dall’efficacia del booster e nemmeno escludere la necessità di una quarta dose”, ha spiegato. Bisognerà valutare l’andamento del virus

Ad oggi, in Italia, esistono tre tipi di certificati. Il Green pass base, rilasciato anche a chi risulta negativo al tampone; il Super Green pass – o certificato rafforzato – che si ottiene con la guarigione e la vaccinazione; il Green pass booster, che attesta che una persona ha ricevuto il booster o la terza dose

Il governo ha di recente deciso che quest’ultimo non avrà scadenza, e che sarà illimitato anche il certificato di chi ha contratto il Covid ed è guarito dopo aver completato il cosiddetto ciclo vaccinale primario. Il tutto, tranne nel caso in cui si manifesti la necessità di una quarta dose. La durata del Super green pass, invece, è stata ridotta da nove a sei mesi a partire dal primo febbraio

Continueremo, quindi, a usare i pass anche d’estate? Non lo sappiamo ancora. Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha detto che nelle prossime settimane si andrà avanti “su questo percorso di riapertura” e che verrà annunciato “un calendario di superamento delle restrizioni vigenti”. Diversi membri del governo hanno però fatto capire che la volontà è quella di non imporre più restrizioni ai vaccinati, non di cancellarle in toto, e ad oggi lo strumento che più di ogni altro permette di fare distinzioni di questo tipo è proprio il pass

Quello che è certo è che fino al 31 marzo sarà necessario avere il certificato base per andare in un ufficio pubblico e usufruire di un servizio alla persona (es. estetista) mentre servirà il Green pass booster per fare visita a un parente o un conoscente nelle strutture residenziali, socio-assistenziali, socio-sanitarie e hospice. Fino alla cessazione dello stato di emergenza – che al momento è fissato proprio il 31 marzo – bisognerà avere anche il Super green pass per accedere in alcuni luoghi, come bar e cinema

Uno degli ultimi decreti adottati dal governo prevede inoltre che, dal 15 febbraio al 15 giugno 2022, tutti i lavoratori del settore pubblico e privato a partire dai 50 anni di età abbiano il Green pass rafforzato

In attesa che il governo decida, fuori dai confini nazionali c’è chi ha già fatto la propria scelta. La Commissione Europea ha infatti approvato la proposta di estendere fino al 20 giugno 2023 il certificato Covid digitale Ue. Il pass, che equivale al nostro Green pass, “continua ad essere una misura eccezionale”, ha detto il portavoce Christian Wigand, ma fondamentale per facilitare gli spostamenti

Alle Canarie, invece, si è optato per una linea opposta. Presentare un Green pass Covid valido non sarà più un requisito obbligatorio per accedere nei locali e attività delle Canarie per le quali era previsto sinora, come bar o ristoranti. Lo ha annunciato il governo regionale in una conferenza stampa, dopo aver constatato un miglioramento degli indici epidemiologici

 

 

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