“Esprimiamo compiacimento e un grande plauso per la DDA di Napoli che ha coordinato le indagini e per tutte le forze dell’ordine che vi hanno partecipato, ma soprattutto manifestiamo vivo apprezzamento per il Nucleo Investigativo Centrale della Polizia penitenziaria il cui acume investigativo, unito alla costante dedizione, ha consentito di localizzare e riacciuffare in Francia uno dei detenuti evaso l’11 gennaio scorso dal carcere di Avellino e sospettato di essere radicalizzato all’islamismo”.
Lo dichiara Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria, alla notizia della cattura oltralpe di Hassin Kalifi, 40 anni, evaso l’11 gennaio, insieme a un altro detenuto ancora latitante, scorso praticando un buco nella cella dov’era custodito presso la Casa Circondariale di Avellino.
“La circostanza che il NIC, da vera eccellenza qual è, e più in generale la Polizia penitenziaria e le forze dell’ordine riescano il più delle volte a mettere una toppa alle molteplici falle del sistema penitenziario non deve indurre nessuno, però, – avverte poi De Fazio – ad abbassare la guardia né tantomeno deve far immaginare alla Ministra della Giustizia e al Governo che quelli che accadono siano episodi fisiologici; al contrario, il carcere odierno e patologico e criminogeno, non assolve a nessuno degli obiettivi che la Costituzione gli assegna e, anche per questo, nostro malgrado, chi può se ne allontana il prima possibile; e, in questo caso, sia chiaro, non ci riferiamo certo ai detenuti per i quali la fuga potrebbe comunque rispondere a un’etica del pensiero, per quanto istintiva”.
“Torniamo a ripetere – conclude il Segretario della UILPA PP – che sono necessari interventi immediati per riformare dalle fondamenta il sistema d’esecuzione penale, reingegnerizzando quello carcerario, rinforzare gli organici della Polizia penitenziaria, mancanti di 18mila unità, e potenziare gli equipaggiamenti”.
Riacciuffare un evaso che da Avellino e riuscito ad arrivare in Francia, non mi sembra una vittoria.