«Le condizioni in cui versava l’arenile erano davvero pessime. I rifiuti più presenti erano come al solito: bottiglie di plastica, mascherine, packaging di cibo d’asporto e rifiuti lasciati da pescatori. Abbiamo fatto il possibile per ridarle un po’ di dignità ed evitare che tutti quei rifiuti finissero in mare», spiegano i giovani raccontando di aver raccolto 100 chili di indifferenziato, oltre 15 chili di materiale plastico, 8 chili di vetro, 4 chili di metali, quasi un chilo di deiezione canine per un totale di oltre 130 di immondizia abbandonata in spiaggia.
E 200 grammi di questi rifiuti erano proprio mascherine che sono state “esposte”, legate ad un bastone, in una fotografia sui social per spiegare il fenomeno che sta diventando sempre più frequente.
«Ogni minuto vengono gettate 3 milioni di mascherine, fibre di plastica microscopiche smaltite come rifiuti solidi e bruciate negli inceneritori: questi sono i dati allarmanti di un fenomeno di cui gli abitanti del pianeta e gli Stati saranno presto chiamati ad occuparsi», spiegano da “Voglio un Mondo Pulito”.