Per quanto riguarda le differenze tra persone vaccinate e non, nel report si legge che il tasso di ospedalizzazione delle persone non vaccinate nel periodo 10/12/2021-09/01/2022 risulta pari a 302,7 ricoveri per 100mila abitanti, circa otto volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo da massimo 120 giorni (40,1 ricoveri per 100.000 abitanti) e circa dieci volte più alto rispetto ai vaccinati con dose aggiuntiva/booster (29,4 ricoveri per 100.000 abitanti)
Differenze ancora maggiori si osservano se si guarda a quello che succede in terapia intensiva. Il tasso di ricoveri in terapia intensiva nel periodo 10/12/2021-09/01/2022 per i non vaccinati è di 35,6 ricoveri per 100.000 abitanti, circa diciotto volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo da massimo 120 giorni (2,0 ricoveri in per 100.000 abitanti) e circa ventisette volte più alto rispetto ai vaccinati con dose aggiuntiva/booster (1,3 ricoveri per 100.000 abitanti)
Le persone non vaccinate muoiono anche più spesso. Il tasso di mortalità standardizzato nel periodo 03/12/2021-02/01/2022 per i non vaccinati è pari a 60,2 decessi per 100.000 abitanti, circa nove volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo da massimo 120 giorni (6,4 decessi per 100.000 abitanti) e circa ventisette volte più alto rispetto ai vaccinati con dose aggiuntiva/booster (2,2 decessi per 100.000 abitanti)
Secondo gli ultimi dati, l’efficacia del vaccino nel prevenire la diagnosi di infezione da SARS-CoV-2 è pari al 64% entro 90 giorni dal completamento del ciclo vaccinale, al 51% tra i 91 e 120 giorni, al 36% oltre 120 giorni dal completamento del ciclo vaccinale e al 68% nei soggetti vaccinati con dose aggiuntiva/booster
Il vaccino è ancora più utile nel prevenire i casi di malattia grave. In questo caso, la sua efficacia è pari al 92% nei vaccinati con ciclo completo da meno di 90 giorni, al 93% nei vaccinati con ciclo completo da 91 e 120 giorni, all’ 86% nei vaccinati che hanno completato il ciclo vaccinale da oltre 120 giorni, e al 96% nei soggetti vaccinati con dose aggiuntiva/booster
L’Iss rileva anche che la probabilità di contrarre una reinfezione risulta più elevata nei non vaccinati rispetto ai vaccinati con almeno una dose e negli operatori sanitari rispetto al resto della popolazione. Nell’ultima settimana resta comunque stabile la percentuale di reinfezioni sul totale dei casi segnalati (è pari al 3,1% contro il 3,2% della settimana precedente) così come stabile è l’età mediana dei soggetti segnalati negli ultimi 14 giorni. È pari a 37 anni
Dal report, che accompagna il monitoraggio settimanale, emergono anche nuovi dettagli sui contagi nella popolazione di età scolare. L’Iss rileva che negli ultimi sette giorni è cresciuta la percentuale dei casi segnalati, verosimilmente a causa dei maggiori screening nelle scuole
Più nel dettaglio, il 18% dei casi in età scolare è stato diagnosticato nei bambini sotto i 5 anni, il 44% nella fascia d’età 5-11 anni e il 38% nella fascia 12-19 anni
C’è però un dato positivo, seppure non ancora consolidato: nelle ultime due settimane si è osservato un andamento in decrescita del tasso di ospedalizzazione in tutte le fasce di età 0-19 anni. Fa eccezione solo quella 5-11 anni
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