L’Abruzzo resta in zona arancione. Lo ha deciso la cabina di regia, all’esito del monitoraggio settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità e del ministero della Salute, relativo al periodo dal 31 gennaio al 6 febbraio. La classificazione complessiva di rischio e’ considerata “non valutabile” e quindi equiparata a “rischio alto”, come avviene da “tre o più settimane consecutive”. Nonostante le terapie intensive entro i limiti massimi, pesano i ricoveri in area medica, che sono superiori alla soglia e pesa, soprattutto, l’allerta di resilienza relativa alla capacità di monitoraggio.