Crisi Ucraina: anche la Farnesina invita gli italiani a lasciare il Paese

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Il governo italiano si allinea all’indicazione già partita da Germania e Regno Unito e invita gli italiani ancora rimasti in Ucraina a lasciare il Paese: «In considerazione dell’attuale situazione – si legge in una nota dell’Unità di crisi della Farnesina – si invitano i connazionali a lasciare temporaneamente l’Ucraina con i mezzi commerciali disponibili».

L’avviso arriva dopo che il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ha convocato una riunione di coordinamento dell’Unità di crisi dopo gli ultimi sviluppi sulla crisi in Ucraina che fanno temere un’escalation. Sul sito del ministero «Viaggiare Sicuri» si legge poi che:

«Considerata la situazione di incertezza ai confini, si raccomanda di posticipare tutti i viaggi non essenziali verso l’Ucraina e di mantenersi costantemente aggiornati sui mezzi d’informazione e su questo sito. Se presenti nel Paese, come già raccomandato nella ultime settimane, si invita a registrarsi sul sito dovesiamonelmondo.it e a scaricare l’appUnità di Crisi”.

Si ricorda che i viaggi a qualsiasi titolo nelle regioni di Donetsk e Luhansk ed in Crimea sono sconsigliati. In caso di necessità, l’Ambasciata d’Italia a Kiev è operativa e raggiungibile al numero di emergenza: +38050 3102111».

Fuga dalle ambasciate occidentali a Kiev

ensioni sulla crisi tra Russia e Stati Uniti in Ucraina arrivano dagli ambienti diplomatici, mobilitati nelle ultime ore in una riorganizzazione del personale a Kiev che ha sempre più l’aspetto di un’evacuazione graduale. Ancora oggi 12 febbraio, il segretario di Stato americano Antony Blinken ha ribadito l’evidenza di segnali di escalation in Ucraina da parte di Mosca: «Continuiamo a vedere segnali molto preoccupanti di un’escalation in Russia – ha detto in conferenza stampa dalle Fiji – come l’arrivo di nuove truppe sul confine con l’Ucraina».

Gli Stati Uniti temono un’invasione russa per l’inizio della prossima settimana. Uno scenario nettamente smentito da Mosca, che accusa gli americani di voler creare da giorni solo allarmismo. Intanto però la Russia ha confermato di aver avviato una riduzione del personale nelle ambasciate e nei consolati in Ucraina, definendolo una «ottimizzazione» organizzativa che per il momento coinvolge solo il personale non essenziale: «Le nostre ambasciate e consolati continueranno a svolgere le loro funzioni principali», ha confermato la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, dopo che i media internazionali avevano dato notizia delle prime partenze dei diplomatici russi da Kiev.

Il governo ucraino si è affrettato a lanciare un appello ai propri cittadini perché non cedano all’allarmismo, in un momento in cui: «è cruciale restare calmi, uniti all’interno del Paese – riporta una nota del ministero degli Esteri di Kiev – evitare azioni destabilizzanti e che creino il panico».

Sta di fatto che le diplomazie europee sono in mobilitazione. A cominciare da quella belga, che ha già consigliato ai suoi cittadini in Ucraina di lasciare il Paese: «Se la situazione peggiora, non è possibile garantire un’evacuazione dell’Ucraina – spiega il governo belga in una nota – È quindi consigliabile lasciare il Paese finché è ancora possibile».

Più cauta la linea della Farnesina fino alle prime ore della mattinata, che ha comunque invitati a registrarsi perché si rendano più facilmente rintracciabili.

Sulla scia del Belgio però anche altri Paesi come l’Olanda, il Regno Unito, Israele, Giappone, Nuova Zelanda e Corea del Sud stanno sconsigliando ai propri connazionali di restare in Ucraina. Così come ieri 11 febbraio avevano fatto gli Stati Uniti che oggi, in attesa della telefonata che dovrebbe svolgersi tra Joe Biden Vladimir Putin, potrebbe evacuare il personale diplomatico, dopo aver invitato gli americani ancora rimasti nel Paese a partire entro 48 ore.

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