Lo comunica in una nota congiunta l’Unità di crisi Covid della Regione Lazio e l’ospedale. “Il piccolo paziente di Pomezia, ricoverato dal 31 gennaio, presentava una comorbidità importante, compromessa purtroppo in modo decisivo dall’infezione da Sars-Cov-2”, si legge.
Il personale sanitario e le istituzioni esprimono inoltre “vicinanza alla famiglia” e lanciano “un caloroso appello a proseguire della vaccinazione anti-Covid dei bambini e dei ragazzi per proteggere tutti, anche i più fragili, dai rischi della malattia”.
Il piccolo è deceduto nella notte tra giovedì e venerdì. Da quanto si apprende aveva un’altra patologia di “base impegnativa, ma non era ricoverato per quello motivo”. Il ricovero è arrivato il 31 gennaio per aver contratto l’infezione da Covid. La progressione della malattia Covid l’ha portato in area critica e, purtroppo, avrebbe poi compromesso la situazione.
Il bimbo era un cosiddetto paziente fragile, ma il decesso è stato dovuto al Covid, “non per altro”. La famiglia era vaccinata ma il bambino non aveva fatto in tempo: per la sua fascia di età il via alle prime somministrazione è arrivato a metà dicembre.
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