“La quarta dose, esclusivamente per gli immunocompromessi, è oggetto di valutazione da parte della nostra comunità scientifica. Solo dopo il pronunciamento di Aifa potrà eventualmente essere autorizzata”, ha precisato intanto il Ministero della Salute. E sulla richiesta in tal senso della Regione Piemonte, il ministero sottolinea che non c’è stato alcun via libera formale al nuovo richiamo ma si trattava solo di un’interlocuzione tecnica informale fra ministero e Regione
Uno degli ultimi esperti a parlare della quarta dose è stato Nicola Magrini, direttore generale dell’Agenzia italiana del farmaco. “Dovremo forse fraternizzare anche con quello, ma non sarà una quarta dose, sarà un richiamo, magari auspichiamo annuale“, ha detto in un’intervista a Elisir rispondendo a una domanda sulla protezione data dai vaccini
Magrini ha ammesso che la comparsa delle varianti ha complicato la situazione, ma ha detto che la comunità scientifica ha visto “lo straordinario beneficio dei vaccini” ovunque sono stati somministrati e che hanno dato risultati migliori di quelli che ci si poteva aspettare. “L’efficacia di questi vaccini è andata anche meglio del previsto, rispetto al fatto che si siano scoperti cosi in fretta, che il dato degli studi sia stato del 95% di efficacia e che sia stato confermato nel 1° trimestre di utilizzo reale”
Anche il virologo Francesco Broccolo ha parlato dell’eventualità di somministrare un richiamo annuale. “Nella storia della vaccinazione non si era mai arrivati a dare quattro dosi così ravvicinate fra loro; il massimo erano state tre, con le prime due ravvicinate e la terza distanziata”, ha detto in un’intervista all’Ansa. “Probabilmente è opportuno prendere una lunga pausa, anche per vedere come si evolve il virus, se ci saranno nuovi sviluppi, mentre i casi nel nostro Paese sono in calo e si va verso l’endemia”
Il motivo per cui le autorità sanitarie italiane ed europee non hanno dato il via libera a una quarta dose lo ha spiegato Marco Cavaleri, responsabile Vaccini e prodotti terapeutici dell’Ema. “Stiamo esaminando tutti i dati emergenti sull’uso di un secondo booster”, aveva detto a inizio febbraio. “Al momento non ci sono prove sufficienti dai trial clinici o da dati real world che possano supportare una raccomandazione per la popolazione generale”
Le dichiarazioni di Cavaleri sono state riprese dall’immunologo Sergio Abrignani in un’intervista a Timeline su Sky TG24. “Immunologicamente la quarta dose con questo vaccino anti-Covid non serve, e non si sa quando servirà”, ha detto. “Diverso è se si farà un vaccino specifico contro una variante e allora non sarà una quarta dose, ma come quello contro l’influenza sarà un vaccino nuovo e si farà ogni anno”
Secondo il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, è presto per fare previsioni e qualsiasi decisione verrà presa dipenderà “da quello che ci dirà la scienza sul calo della nostra immunità e sulla circolazione del virus in un futuro più o meno prossimo”
Sileri esclude categoricamente la somministrazione di una quarta dose nel breve termine, però precisa: “Se nel mese di ottobre questo virus ricomincerà a circolare e gli ospedali si riempiranno alcune persone, quelle più a rischio, avranno più bisogno di un richiamo”. Quanto al tipo, il sottosegretario ha spiegato che “è verosimile che sarà simile a quello di un vaccino anti-influenzale” e che un’ipotesi è che venga inserito nel tetravalente
La possibilità che nei prossimi mesi arrivino novità è stata messa in conto anche dal presidente dell’Aifa Giorgio Palù. “Siamo in attesa di dati raccolti sul campo circa la durata della protezione vaccinale e la qualità e alla persistenza della risposta immunitaria”, ha detto in un’intervista al Corriere della Sera. “È quindi possibile che vengano utilizzati altri richiami, magari il prossimo autunno, con un vaccino polivalente e aggiornato, se si conferma l’attuale calo della curva epidemica”
Finora sono sei i Paesi che hanno dato il via libera alla quarta dose. Dopo Israele, che ha fatto da apripista, si sono via via aggiunti all’elenco Danimarca, Stati Uniti, Ungheria, Spagna e Germania