“E’ necessario sensibilizzare gli imprenditori salernitani affinché anche loro seguano quell’indicazione che viene dalla nostra coscienza e dalla nostra etica e fare una donazione”. È l’appello lanciato dall’ingegnere Gianluca Urti della “Urti Re Projects Srl” che sceglie, ancora una volta, di scendere in campo attivamente per salvare l’Acquedotto Medievale che necessita di interventi di manutenzione e riqualificazione. Interventi – come riporta oggi il quotidiano “Le Cronache” consultabile online – che sono ora attenzionati dall’amministrazione comunale che fa i conti con le casse comunali vuote e l’impossibilità di procedere ad un intervento necessario per salvare un simbolo del capoluogo. L’ingegnere Urti, nel mese di novembre dello scorso anno, ha donato 5 mila euro al Comune per l’Art Bonus Archi del diavolo. Iniziativa avviata dall’allora consigliera Sara Petrone che ha seguito tutti i vari iter che hanno accompagnato la pubblicazione sulla piattaforma del ministero l’Acquedotto e continua a sensibilizzare la comunità sulla necessità di salvare un bene storico. Servono finanziatori per il Ponte dei Diavoli, al momento sulla piattaforma Art Bonus la sua è l’unica donazione ma non basta per salvare un simbolo del capoluogo.
Manutenzione Acquedotto Medievale: appello per donazioni di privati e imprenditori
12 Commenti
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perche la famiglia de luca e i vari costruttori che hanno resa BELLA salerno non versano un bel contributo?????
miliardi spesi per piazza della libertà e nessun soldo per un monumento storico da salvaguardare nella nostra città? Ma stiamo scherzando??
E’ semplicemente vergognoso che ci si rivolga ai privati, quasi a chiedere l’elemosina, per salvare il patrimonio storico, quando le risorse delle istituzioni vengono sprecate in altre “iniziative” che con la cultura non hanno nulla che fare.
Dov’è il luce quando serve? Pronto a stanziare soldi per progetti inutili e dannosi, pronto ad accendere le luci cinesi ogni natale, ma per un pezzo di storia no. Infatti per far posto al “trincerone” ha fatto demolire anche un pezzo dell’acquedotto. Continuate a votare questi politicanti, mi raccomando.
Ma quanti soldi servono per mettere in sicurezza questo bene storico? Possibile che il comune, che altrove scialacqua alla grande (circa dodicimila euro annui per premio di produzione ad ogni dirigente, aumenti allucinanti al sindaco ed agli assessori, sorveglianza in piazza della libertà ed altro) e la regione, che sperpera oltre tre milioni di euro per le card vaccinali già buttate e butta due milioni di euro per le luminarie salernitane, non riescano a mettere insieme poche centinaia di migliaia di euro per l’intervento? Non ci credo!!!! Non è possibile!!!!!
Il comune è la provincia non hanno soldi per il recupero dell’acquedotto medievale, per associazione fondazione chiese ci sono, il loro amore per la città è uguale a zero, ecco la politica del nulla nulla, cittadini continuate a votare questi personaggi, tra poco si mangeranno anche quel poco di verde abbondanato………………. Amare Salerno un sogno da venire…?
Esistono fondi per il recupero di reperti storici… perché usufruire di finanziamenti di privati.
L’UE finanzia vari progetti e programmi, applicando norme severe per garantire un controllo rigoroso sulle modalità di utilizzo dei fondi, che devono essere spesi in maniera trasparente e responsabile.
I finanziamenti dell’UE assumono diverse forme:
sovvenzioni, finanziate in parte dall’UE e in parte da altre fonti, la cui erogazione di solito fa seguito ad annunci pubblici noti come inviti a presentare proposte
sussidi gestiti da enti nazionali e regionali
prestiti, garanzie e capitale pensati come forme di assistenza finanziaria per sostenere le politiche e i programmi dell’UE
Posso donare per demolirlo? Completamente inutile!
Oppure: posso donare o possiamo donare per incentivare start up e imprese tecnologiche e creare lavoro? L’inutile città del turismo e della non accoglienza.(per carità ci vuole anche quello, ma non deve essere il punto di arrivo nè bisogna pensare che possa risollevare le sorti di una città che non offre nulla).
Intanto il Comune potrebbe obbligare i condomini confinanti alla potatura delle alberature folti e pericolose.
Poi provvedere a dei dissuasori per evitare il parcheggio selvaggio sui marciapiedi interessati.
Strisce pedonali orizzontali chiare.
Insomma un minimo di civiltà
Ma un tentativo verso il Ministro Franceschini non potrebbe consentire di avere un finanziamento dallo Stato?
Si tratta dei resti di un importante opera idraulica e ingegneristica del passato che è essenziale conservare nel miglior modo possibile.
Coinvolgete Pierino, il figlioletto raccomandato di Papino, il Grande Bluff…….
Risolverà con un incontro proficuo…….
Diciamo però che l’Acquedotto Medievale (alias Arco del Diavolo) è stato spesso considerato un intruso che infastidiva con la sua presenza. Invece di valorizzarlo, negli anni del cosiddetto boom
fu consentito di costruire a ridosso tanti edifici che ora lo rendono a malapena visibile. Se ne è pure sacrificata una porzione per costruire il trincerone!
Eppure mai si sono viste efficaci e convincenti prese di posizione da parte della cittadinanza a difesa dell’integrità del monumento, della necessita di periodiche manutenzioni e della piena valorizzazione del sua sua testimonianza storica e artistico.
Comunque va un plauso ai privati per questa iniziativa per supplire all’inerzia e all’assenza dei pubblici amministratori sia locali che ministeriali.