Un team di ricercatori dell’Università di Anversa sta studiando una possibile alternativa – come riporta il sito web tg24.sky.it – all’utilizzo degli antibiotici topici nel trattamento dell’acne sul viso, una malattia della pelle molto diffusa, che colpisce l’80% degli adolescenti. Questi farmaci, infatti, tendono ad essere utilizzati per un periodo di tempo prolungato, contribuendo al problema della resistenza agli antibiotici. Per ovviare a questo problema, i ricercatori hanno proposto e testato l’utilizzo di probiotici per alterare l’insieme di batteri e altri microrganismi che risiedono sulla pelle.
In particolare, come descritto sulle pagine della rivista specializzata Cell Reports Medicine, gli studiosi si sono focalizzati sui lattobacilli, un gruppo di batteri solitamente associati all’intestino e al tratto urogenitale piuttosto che alla pelle.
“Questi batteri hanno benefici ben documentati e producono acido lattico come molecola antimicrobica ad azione ampia che può inibire la crescita e l’attività di un’ampia gamma di batteri concorrenti. Spesso possono anche ridurre l’infiammazione in diverse condizioni. Pertanto, sospettavamo potessero funzionare per lo scopo che ci proponevamo anche se non sono molto abbondanti sulla pelle”, ha spiegato la coordinatrice del team di ricerca Sarah Lebeer.