Una donna salernitana di 67 anni Maria Rosiaria A. , obbligata a vaccinarsi secondo le recenti disposizioni introdotte dal governo, il 12 gennaio scorso si è recata nel centro vaccinale in via G.Vestuti, per sottoporsi all’inoculazione (della seconda dose)
Al momento di firmare il modulo del “consenso informato”, che tutti quelli che si apprestano a vaccinarsi devono sottoscrivere – dichiarando di aver compreso i benefici e i rischi del trattamento sanitario –, la donna ha estratto dalla borsa una penna e ha aggiunto di suo pugno la seguente frase: Non liberando lo Stato italiano, che mi obbliga a questa vaccinazione, da ogni eventuale avversità, malattia derivante, o qualsiasi effetto indesiderato ne derivasse.
Il personale sanitario del centro si accorge della postilla scritta a penna e ne nasce una discussione e si comunica alla donna che si potrà procedere alla vaccinazione solo previa firma del consenso informato.
La signora Maria Rosaria si è rivolta alla nostra redazione rappresentando quanto accaduto ed aggiungendo: “Desidero vaccinarmi qui ed ora, ma non mi viene effettuata la vaccinazione perché ho inserito la postilla che non esonera lo Stato Italiano.
Dal centro vaccinale del Centro Sociale di Pastena riferiscono che la signora si è rifiutata di firmare il consenso informato (le sarebbe stato concesso di aggiungere la postilla) e per questo motivo non le è stato consentito l’accesso agli ambulatori per la vaccinazione
“L’episodio dimostra come sia urgente e necessario modificare il consenso informato che i cittadini devono firmare quando si sottopongono alla vaccinazione anti-Covid”
Peraltro, quella modulistica non esonera lo Stato da niente, come da affermata giurisprudenza della Cassazione in caso di danno permanente al cittadino che si vaccina spetta un risarcimento: e per questo esiste un apposito fondo.