I firmatari, che sono professori di atenei come l’University College London e l’University of Oxford, e camici bianchi di realtà sanitarie Gb, citano alcuni passaggi contenuti in documenti del Sage (Scientific Advisory Group for Emergencies). Come per esempio: “L’emergere di nuove varianti e la conseguente ondata di infezioni possono verificarsi molto rapidamente, potenzialmente entro poche settimane”. O ancora chiamano in causa documenti in cui si mette in guardia sull’aumento della trasmissione Covid che potrebbe verificarsi “se l’autoisolamento e i test verranno rimossi”.
“Riteniamo – proseguono gli autori della lettera aperta – che la scienza supporti fortemente l’uso di vaccini combinati con interventi di salute pubblica per rallentare la trasmissione e riprendere il sopravvento sull’evoluzione virale. Una qualche forma di sorveglianza deve essere continuata. La mancanza di test non è solo dannosa per il controllo della diffusione di Sars-CoV-2 e per il rilevamento di nuove varianti, ma mette anche le persone che sviluppano Long Covid in grande svantaggio per il fatto di non poter avere una conferma della loro infezione, parte integrante della diagnosi, del supporto e della cura che hanno bisogno di ricevere”.
“Ogni ceppo di Sars-CoV-2 fino ad oggi è stato sostituito da una nuova variante che è più trasmissibile, più in grado di evasione immunitaria o entrambe le caratteristiche”, avvertono infine gli esperti Uk. “È probabile che questo schema si ripeta e si verificheranno ulteriori reinfezioni, con un continuo carico di malattia” e pressione “sul sistema sanitario”. Da qui l’appello alla trasparenza sul parere scientifico che è stato dato a supporto dell’imminente svolta nelle politiche Covid britanniche.
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