Come ricorda l’Inps, “l’Assegno è definito unico poiché è finalizzato alla semplificazione e al contestuale potenziamento degli interventi diretti a sostenere la genitorialità e la natalità, e universale in quanto viene garantito in misura minima a tutte le famiglie con figli a carico, anche in assenza di ISEE o con ISEE superiore alla soglia di euro 40mila”
Possono quindi riceverlo famiglie formate da lavoratori dipendenti o autonomi, ma anche pensionati, disoccupati e inoccupati se sussitono determinate condizioni. L’importante è che, al momento della presentazione della domanda e per tutta la durata del beneficio, il richiedente sia in possesso dei requisiti richiesti ed elencati sul sito dell’Inps relativi alla cittadinanza e alla residenza
L’Assegno viene corrisposto per ogni figlio minorenne a carico, e chi si prepara a diventare neogenitore può iniziare a riceverlo già dal settimo mese di gravidanza
La misura viene garantita anche dopo il compimento dei 18 anni e fino a quello dei 21 se il figlio in questione frequenta un corso di formazione scolastica o professionale, ovvero un corso di laurea; svolge un tirocinio ovvero un’attività lavorativa e possieda un reddito complessivo inferiore a 8mila euro annui; è registrato come disoccupato e in cerca di un lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego; svolge il servizio civile universale
Discorso diverso per le famiglie con disabili a carico. In questo caso, infatti, non sono previsti limiti di età, e sono anzi riconosciute delle maggiorazioni che variano con l’età del figlio
In linea generale, l’importo dell’assegno viene calcolato sulla base di alcuni fattori: la condizione economica del nucleo familiare sulla base di ISEE valido al momento della domanda, l’età del ragazzo, la presenza di più figli e la sussistenza di determinate condizioni (es. figlio nato da madre con meno di 21 anni; eventuali disabilità)
Per aiutare le famiglie a capire quanto spetta loro, il Ministero dell’Economia ha pubblicato sul proprio sito una tabella con gli importi che verranno corrisposti in ciascun caso. Per esempio, una famiglia che ha un Isee inferiore a 15mila euro, riceverà un assegno mensile pari a 175 euro se ha un figlio minorenne. Questa è la “cifra di partenza” massima, ma viene incrementata di 20 euro al mese se la madre ha meno di 21 anni o di 105 euro e il figlio non è autosufficiente
Una famiglia con un Isee superiore a 40mila euro riceverà invece la cifra minima, 50 euro al mese per ogni figlio minorenne. Per ciascun figlio dal terzo in poi, è prevista una maggiorazione mensile di 15 euro, ma se il nucleo in questione ha 4 o più figli, verranno riconosciuti 100 euro in più, sempre al mese
Per avere un’idea ancora più precisa dell’importo, è possibile avvalersi del simulatore presente sul sito dell’Inps. Il servizio permette di identificare in pochi passi la propria condizione e, sulla base dei dati inseriti, calcola l’importo dell’assegno mensile
Secondo l’Inps, al 21 febbraio erano state presentate 2.280.705 domande di assegno unico per un totale di 3.801.040 figli. Questi richiedenti, così come quelli che presenteranno la loro istanza entro il 28 febbraio, potranno ricevere l’assegno già a partire dalla seconda metà del mese di marzo
Per quanto riguarda le domande inoltrate entro il 30 giugno, ricorda l’inps, saranno riconosciuti gli arretrati a partire dal mese di marzo, mentre per quelle presentate dopo tale data, l’assegno spetterà dal mese successivo a quello della domanda