“Non so quanto è utile interrompere i rapporti sul piano culturale con chi è di nazionalità russa, non so a che cosa serva sul piano della cultura, del teatro, dello sport. Anziché favorire il dialogo e la distensione, con gli ultimatum non aiutiamo la battaglia per la pace, la danneggiamo».
«Mi domani cosa c’entrino gli atleti disabili russi con l’aggressione all’Ucraina, cosa avrebbero dovuto fare? – dice – non vorrei che aggiungessimo alla barbarie dalle guerra ingiustizie del tutto ingiustificate. Se si rifiuta la collaborazione di un esponente musicale perché non parla della guerra in Ucraina, poi non possiamo chiedere di venire alle Olimpiadi in Italia esponenti della Cina popolare. Stiamo attenti alla semplificazione ed alla demagogia».