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Profughi Ucraina arrivano a Napoli: ma 10 di loro sono postivi al Covid. Allertata Asl

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In fuga dalla guerra mamme e bambini che devono combattere anche contro il Covid. Hanno lasciato i mariti a difendere l’Ucraina per mettere in salvo i loro figli e sono state accolte in una struttura residenziale a Portici.  Nella giornata di oggi sono arrivati i primi dieci profughi destinati alla struttura dell’Asl Na3, in quanto risultati positivi. Come benvenuto hanno trovato palloncini e bandiere con i colori dell’Ucraina, ma anche un’atmosfera calda per dare soprattutto ai bimbi l’idea di essere accolti in un ambiente quanto più possibile simile ad una casa. La TV sempre accesa per seguire quanto accade in patria e gli sviluppi della guerra.

Arrivati sette donne e tre ragazzini, la più piccola ha otto anni e il più grande dodici. Negli occhi hanno la paura per le scene a cui hanno assistito prima di partire. A Leopoli, città in cui vivono tre delle donne accolte in provincia di Napoli, ci sono file ai bancomat e c’è un continuo via vai di uomini, mezzi e armi. A Ternopil risuonano spesso le sirene per i bombardamenti. Positive al Covid, le donne sono state alloggiate con i propri bambini in un’ex Residenza per anziani dell’Asl Na3, che era stata chiusa per lavori di ristrutturazione e può ospitare fino a 32 persone. Ad accoglierle gli operatori sanitari che si prenderanno cura di loro finché non risulteranno negative.

“Come Asl forniremo a queste famiglie ogni tipo di assistenza. Aspettiamo l’arrivo di altre persone e vogliamo che sentano anche il calore dell’affetto del popolo italiano” spiega Antonio Coppola, il responsabile del programma per l’accoglienza.

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