Il vento non è cambiato. Anche con la massiccia campagna di rafforzamento di gennaio. Anche con l’avvento in panchina di Nicola, terzo allenatore di questa stagione. La Salernitana continua ad essere un colabrodo in difesa: è di gran lunga la peggiore retroguardia del campionato di serie A, con 61 reti al passivo subiti in 26 partite (due in meno rispetto alla stragrande maggioranza delle avversarie) e solo in una circostanza (in casa contro il Genoa: 1-0) ha concluso il match senza subire gol. Sepe, il nuovo custode dei pali della porta granata, dal suo esordio non è mai riuscito a terminare imbattuto una partita. Ha subito 10 gol in 5 gare: 2 al debutto con lo Spezia, 1 in casa del Genoa, 1 col Milan, 1 col Bologna e 5 ieri sera a San Siro dall’Inter. Il pacchetto arretrato, praticamente rivoluzionato dagli innesti di Fazio, Dragusin e Mazzocchi, che insieme a Ranieri hanno costituito la linea a quattro delle ultime partite, sta denotando poca compattezza e mostrando diverse crepe. Che rendono ancora più complicata la già quasi proibitiva rincorsa salvezza dei granata.