A conferma della situazione, come detto, anche i dati relativi all’incidenza dei nuovi casi di coronavirus a livello nazionale. Sono stati 433 ogni 100.000 abitanti (nel periodo compreso tra il 25 febbraio ed il 3 marzo), rispetto ai 552 ogni 100.000 abitanti del periodo 18 – 24 febbraio.
Nello stesso periodo, poi, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,75 (range 0,67-0,96), al di sotto della soglia epidemica, rispetto allo 0,73 evidenziato la scorsa settimana.
La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti, segnala ancora il monitoraggio, risulta in leggera diminuzione: 16% rispetto al 18% della scorsa settimana.
In leggero aumento, però, la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (35% contro il 33%), così come quella dei casi diagnosticati attraverso le attività di screening (49% contro il 48%).
E negli ospedali? Attualmente i numeri spiegano che il tasso di occupazione dei pazienti Covid nei reparti di aree mediche a livello nazionale è pari al 14,7%. Lo ha sottolineato la rilevazione giornaliera del Ministero della Salute con data 3 marzo. I dati, anche in questo caso, confermano il calo dato che si è scesi rispetto al 18,5% emersa nella rilevazione del 24 febbraio.
Il tasso di occupazione dei reparti di area medica, così, scende sotto la soglia di allerta del 15% per la prima volta a partire dallo scorso 23 dicembre, quando era stato pari al 13,9% . Considerando, infine, il tasso di occupazione in terapia intensiva, il dato è pari al 6,6% rispetto all’8,4% della settimana precedente.
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