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Assegno unico universale: ecco quando arriveranno i pagamenti

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Tra una settimana, alcuni di coloro che hanno già fatto domanda per l’Assegno unico universale inizieranno a ricevere il sostegno economico che ingloba le altre prestazioni volte a favorire genitorialità e natalità. Viene riconosciuto per ogni figlio a carico dal settimo mese di gravidanza fino al compimento dei 21 anni (al ricorrere di determinate condizioni) e senza limiti di età per i figli disabili.

Come specifica l’Inps, per le istanze presentate a gennaio e febbraio i relativi pagamenti saranno effettuati dal 15 al 21 marzo 2022. Chi invece si è mosso solo qualche giorno fa, dovrà aspettare aprile per ricevere la prima mensilità.

Nelle FAQ pubblicate sul sito, infatti, si legge: “Per le domande presentate dal 1° marzo in poi, il pagamento verrà effettuato alla fine del mese successivo a quello di presentazione della domanda. Per chi presenta la domanda entro giugno 2022, i pagamenti avranno decorrenza per le mensilità arretrate dal mese di marzo”.

L’Assegno unico e universale è corrisposto dall’Inps e viene erogato al richiedente – o in pari misura tra coloro che esercitano la responsabilità genitoriale – mediante accredito su conto corrente bancario o postale, bonifico domiciliato o anche carta prepagata con IBAN. Le modalità di pagamento devono essere indicate nel momento in cui si fa la domanda.

L’importo viene determinato in base all’Isee e può andare da un minimo di 50 euro mensili a un massimo di 175 euro per ciascun figlio minore. Sono poi previste delle maggiorazioni per i nuclei numerosi e per i figli affetti di disabilità. La somma viene incrementata anche se la madre ha meno di 21 anni o entrambi i genitori sono titolari di reddito da lavoro.

Per aiutare le famiglie a capire quanto spetta loro, il Ministero dell’Economia ha pubblicato sul proprio sito una tabella con gli importi che verranno corrisposti in ciascun caso. Per avere un’idea ancora più precisa dell’importo, è possibile avvalersi del simulatore presente sul sito dell’Inps. Il servizio permette di identificare in pochi passi la propria condizione e, sulla base dei dati inseriti, calcola l’importo dell’assegno mensile.

Con l’entrata in vigore dell’Assegno unico e universale, vengono abrogate le misure a sostegno alla natalità, come il bonus bebè e i cosiddetti “assegni familiari ai nuclei familiari con figli e orfanili”. Come ha specificato l’Istituto in un recente comunicato, sono tuttavia previste delle eccezioni nel caso in cui incorrano determinate condizioni.

L’Assegno unico non ingloba però il bonus nido, che potrà quindi continuare ad essere percepito. La nuova misura è anche compatibile con la fruizione di eventuali altri benefici a favore dei figli a carico erogati dalle Regioni, Province autonome di Trento e di Bolzano e dagli enti locali.

Il sostegno è garantito anche ai beneficiari del Reddito di cittadinanza. In questo caso, spiega l’Inps, l’importo viene erogato con le stesse modalità di erogazione del RdC, mediante accredito sulla carta RdC di cui sono possessori. La somma non concorre alla formazione del reddito ai fini Irpef, e viene corrisposta in modo automatico, senza necessità di presentare un’apposita domanda.

L’Assegno unico e universale è così chiamato proprio perché viene garantito a tutte le famiglie con figli a carico, anche in assenza di Isee o con Isee superiore a 40mila euro. Possono quindi richiederlo anche i lavoratori di ditte cessate, fallite o inadempienti, i percettori di Naspi, i lavoratori socialmente utili e anche quelli in aspettativa sindacale. L’importante è avere i requisiti di cittadinanza, residenza o soggiorno richiesti nel momento in cui si presenta la domanda.

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