Alla cerimonia sarà presente anche il Prefetto di Salerno, Francesco Russo, in rappresentanza del Governo.
Dopo lo scoprimento della statua (inizio ore 16), si procederà alla consegna di un defibrillatore alla comunità di Agropoli, anch’esso donato dalla Farmacia Barlotti. L’apparecchio verrà posizionato dinanzi al municipio, in piazza della Repubblica.
«Nel centenario della nostra istituzione di farmacia territoriale – ha spiegato Ignazio Milillo, titolare della farmacia Barlotti – abbiamo deciso di onorare la memoria di donne e uomini, medici, farmacisti ed infermieri, tutti operatori sanitari che pur non sapendo contro chi stavano combattendo, senza esito alcuno hanno offerto la propria vita per proteggere quella di tutti gli altri cittadini. Come anche il nostro presidente Mattarella più volte ha ricordato, dobbiamo mantenere sempre viva la memoria di questi giorni e di questi eroi, per formare le nostre coscienze e quelle delle generazioni future».
«Abbiamo subito accolto con favore l’iniziativa – ha detto il sindaco di Agropoli Adamo Coppola – era doveroso ricordare il sacrificio dei tanti operatori sanitari deceduti nel corso di questa terribile pandemia. Un sacrificio che ha consentito di curare oltre 12 milioni di cittadini positivi al Covid-19. La statua verrà collocata nei giardini dedicati ai caduti di Nassiriya che nei prossimi giorni saranno al centro di un’importante opera di riqualificazione».
«Voglio ringraziare la farmacia Barlotti, da sempre vicina alla nostra comunità, per lo straordinario gesto e per aver voluto donare anche un nuovo defibrillatore», ha concluso il primo cittadino.
«Sono stati due anni difficili – ha detto l’assessore con delega alla sanità, Rosa Lampasona – il covid non è stato ancora sconfitto ma grazie anche ai vaccini siamo sulla buona strada. È doveroso da parte di tutti noi rendere il giusto omaggio a colleghe e colleghi che oggi non ci sono più, ma resta per tutti l’esempio di una vita spesa per gli altri, senza il timore delle conseguenze che questo virus subdolo avrebbe potuto provocare. Sono questi i gesti che vogliamo onorare e ricordare, anche a beneficio delle generazioni future».