è rientrata nello staff tecnico del club granata già in estate, e poi in pianta stabile con l’avvio ufficiale delle attività.
– Sei tornata nello staff degli istruttori del Minibasket Hippo, che cosa hai provato quando, prima all’aperto con le lezioni gratuite svoltesi presso il Villaggio Sportivo del CSI e poi al chiuso, sono riprese le attività dopo il lungo stop dovuto alla pandemia?
«Sicuramente c’era tanta voglia di ricominciare. E’ stato motivante ed emozionante riprendere a lavorare con i bambini e anche con gli altri colleghi dello staff. Bisogna tutt’ora fare tanta attenzione alle regole Covid, ma grazie alla collaborazione che c’è tra noi istruttori stiamo riuscendo a superare ogni difficoltà».
– Prima hai seguito i Pulcini assieme al Mago Mariano, da qualche settimana sei anche sugli Aquilotti con Alessandro, come sta procedendo il lavoro?
«Il lavoro procede bene, i bimbi si stanno conoscendo meglio tra loro, lo spirito di squadra sta iniziando a prendere forma, ultimamente sono più propositivi e attenti. I più grandi sono già molto avanti e sarà bello accompagnarli alla ripresa delle partite ufficiali».
– Lavorare con i più piccoli è probabilmente la cosa più bella che ci sia, ma è anche una bella responsabilità visto che sono bimbi e bimbe fino ai 6 anni e, per certi versi, potreste influenzare le loro scelte future. Ti spinge ad essere ancora più concentrata su quello che c’è da fare (in campo e fuori)?
«Indubbiamente lavorare con i bimbi è una grande responsabilità. Bisogna seguirli attentamente e con costanza. È bello pensare che siamo per loro dei punti di riferimento, e sì, è stimolante e porta a migliorarsi sempre e a non perdere mai di vista gli obiettivi sia dentro che fuori dal campo».
– La voglia di divertirsi è chiaramente una componente essenziale e le risate non mancano mai, anche perché i componenti di questo gruppo sono davvero unici. Raccontaci qualche episodio che ti ha lasciata a bocca aperta…
«Una volta uno dei più piccini si è abbassato i pantaloncini, voleva andare a fare in bagno e saliva le scale a gattoni perché i calzoncini erano d’intralcio. Sono corsa ad aiutarlo, ma non sono riuscita a trattenere le risate».
– Studi, sei appassionata di musica, stai per affrontare anche altre esperienze che arricchiranno il tuo bagaglio, ma del basket, sport che hai praticato e rappresenta per te una vera e propria passione, non si riesce a fare a meno, vero?
«il basket è parte di me da sempre. Ho iniziato facendo Mini a 5 anni e ho dovuto lasciare solo a causa di un infortunio alla mano, dopo aver fatto la trafila delle giovanili fino ai 20. Non riesco a immaginare una vita senza questo sport, quindi ho deciso di intraprendere appena possibile anche il percorso di allenatore».
– Per far lavorare in serenità i bambini, c’è bisogno di un clima accogliente. Tu ti sei sentita accolta dalla famiglia Hippo?
«Assolutamente. Ricordo Viviana che mi accolse subito col sorriso e mi aprì le porte della palestra. Parlai poi con Michele che mi fece entrare in campo e mi mise immediatamente all’opera. Tutti sono stati simpaticissimi e gentilissimi sin dal primo momento».
– Che cosa ti piacerebbe realizzare con la Hippo che ancora non hai avuto la possibilità di fare?
«Per il momento sto ancora facendo esperienza nel Mini ma mi piacerebbe in futuro avvicinarmi al mondo delle giovanili».