“Se parlo di ultima spiaggia, significa che poi mollo e non ha senso in ambito sportivo. Non ci deve essere un peso specifico, psicologico, ma una fame assoluta. Non accetto che una persona possa essere preoccupata di una partita di calcio e avverta la pressione, la tensione. Non sono qui per intercettare i colpi di culo, non sono qui per giocare a dadi. Giochiamo per rendere al meglio secondo le proprie potenzialità, perché questo è il nostro dovere, questo è il nostro lavoro”.
Chi al posto di Mazzocchi?
“Sto facendo valutazioni. Ci sono alcuni giocatori in rampa e altri che hanno recuperato in extremis: “Possibilità di Ranieri, così come altri, ad esempio Ruggeri e Jaroszynski. I tempi di recupero di Mazzocchi non dovrebbero essere particolarmente lunghi, perché non dovrebbe essere nulla di particolarmente serio. La difesa a tre? Noi stiamo portando avanti una identità ma non escludo di dover cambiare determinate cose, quando dobbiamo essere più aggressivi per sfruttare superiorità in alcune zone del campo. In tre settimane, non si può mettere troppa carne al fuoco. Avete visto a Milano che, nel momento in cui ci siamo messi in campo con un sistema di gioco che avrebbe dovuto proteggerci, abbiamo invece subito di più”.
I numeri dicono che la squadra al momento subisce e poi si ridesta. Perché?
“A Milano – ribatte Nicola – abbiamo avuto occasione di passare in vantaggio nei primi 4′. Dobbiamo curare punti di forza e difetti. Poi dobbiamo mettere in campo una prestazione che sia coraggiosa, umile ed organizzazione con migliore fluidità. La nostra gente viene in massa e ci fa sempre sentire a casa ma non dobbiamo avere atteggiamenti diversi in casa e fuori casa. Per fare lo step dobbiamo passare anche per alcune partite: Milano ci ha fatto capire dove progredire ulteriormente”.
“Ho letto la conferenza di Dionisi, allenatore del Sassuolo. Tutte le squadre che stiamo affrontando giungono da processi di costruzione di tre, quattro anni. Affrontiamo un’ottima squadra, che cerca la verticalità. La differenza può farla solo la nostra convinzione. Serve disperazione, ha detto Sabatini? A me piace definirla fame. Dobbiamo essere anche più…spicci e pratici in alcune circostanze. Lucida disperazione è un concetto sottile, che io preferisco tradurre in fame. Altre cose non contano nulla”.
Il caso Ribèry “non è un caso”
Lo ha già detto, Davide Nicola. Contro il Sassuolo, però, non è stato convocato: “Non c’è, non ci sarà, non ha ancora completato il recupero”. Salernitana-Venezia da recuperare subito. Lo ha chiesto Motta, allenatore dello Spezia. La replica di Nicola: “Le decisioni le lascio agli organi competenti. A me interessa solo il Sassuolo”.
Le condizioni di Bohinen e di Mikael?
“Bisogna inserire le persone al momento giusto, quando sono nella condizione giusta per farli esprimere al meglio delle proprie possibilità. Non si può cambiare tutto e tutti sempre, perché la continuità di gioco passa anche per la continuità di impiego degli uomini”.