“In questo posto doveva esserci una macchina per lo zucchero filato ma a Salerno – e solo in questa città – deve essere confezionato e non preparato sul posto”. Punta il dito contro l’amministrazione comunale, Aniello De Maio, venditore ambulante che – come riporta oggi il quotidiano “Le Cronache” consultabile online – voleva cogliere l’occasione della Fiera del Crocefisso per incrementare la sua attività, dopo due anni di stop, a causa della pandemia. Il primo venerdì del mese, De Maio si è recato al posto a lui assegnato ma, poco dopo, i vigili gli impediscono di svolgere la sua attività in quanto – secondo quanto richiesto dal Comune – lo zucchero filato doveva essere venduto in confezione, precedentemente preparato. “Per non vendere mi chiedono la modifica cifra di 126 euro mentre in tutta Italia, la tassa per l’occupazione del suolo pubblico non è a pagamento”, ha aggiunto il venditore che ha iniziato la protesta, presentandosi ogni venerdì, con il suo camioncino, al posto assegnato.
Fiera Crocifisso, ambulanti: “Il Comune ci fa vendere zucchero filato confezionato”
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Una delle più brutte fiere mai viste e di certo non è lo zucchero filato il problema. Caramelle, pentole e prodotti per la casa, solo questo trovate. Praticamente 55 bancarelle, 3 tipologie. O compri castagne, una pentola e delle caramelle oppure puoi anche tornare a casa. La maggior parte ganno tirato fuori 4 sciocchezze dal garage e sono diventati venditori. Artigiani zero, prodotti tipici zero, abbigliamento zero, oggettistica zero. State a casa, non andate.