La Salernitana non vuole mollare la presa. Non con 11 partite da giocare, 33 punti in palio e diversi scontri diretti ancora in calendario (alcuni dei quali pure col vantaggio del fattore campo).
Certo, se Consigli non avesse respinto al mittente il disperato tentativo di Bonazzoli in pieno recupero, ancora una volta ci saremmo trovati a poter commentare una situazione ben diversa, non solo in termini di classifica ma anche ambientale. Ad ogni modo, la storia del calcio è piena di imprese memorabili e allora, finchè la matematica non condannerà definitivamente i granata, è giusto che Djuric e soci continuino a dare il massimo, per tentare l’impossibile.
Alle porte c’è la proibitiva trasferta in casa della Juve, ma arrivati a questo punto, non conta se il team dell’ippocampo debba affrontare una squadra in serie positiva da 14 turni o quella meno in forma del campionato di Serie A. L’unica cosa da fare è provarci, con tutte le proprie forze, gettando il cuore oltre l’ostacolo.
E chissà che, scendendo in campo con questo spirito, la Salernitana non possa liberarsi di quella paura di sbagliare che ha frenato i calciatori in più di una circostanza di un campionato, che si prepara a vivere anche l’ultima sosta prima di un finale di stagione ancora tutto da scrivere. E questa è già una gran cosa, se si pensa che poco prima del 31 dicembre scorso, quello granata sembrava un club senza prospettive, destinato a ripartire (ancora) dalle sue stesse macerie.