I suoi organi sono stati espiantati e donati per salvare altre vite. I familiari di Mimmo Trezza hanno dato l’ok, dopo che i medici del “Ruggi” hanno certificato la morte cerebrale del 60enne volontario della Croce Rossa, che è stato ucciso – come titola, in prima pagina, il quotidiano “La Città” oggi in edicola – dalla prof ubriaca.
La tragedia si è consumata a Cava, sabato scorso in via Ugo Foscolo, dove l’uomo ha riportato la peggio nell’impatto con l’auto della docente, che è risultata positiva all’esito dell’alcol e drug test. E’ stato subito ricoverato in Rianimazione al Ruggi, dove però a causa del trauma cranico che gli ha provocato una vasta emorragia cerebrale è deceduto nel corso della giornata di ieri.
I familiari, pur affranti dal dolore, hanno dato il loro consenso al prelievo, compiendo un gesto di altruismo e di umanità, nel rispetto dei valori di bontà che hanno caratterizzato in vita il loro caro, volontario della Croce Rossa e grazie a loro, si è potuta alimentare la speranza di altre persone sofferenti.
Il Direttore Generale del Ruggi, dott Vincenzo D’Amato, ha espresso a nome di tutta l’Azienda, un pensiero di cordoglio e di vicinanza alla famiglia del donatore, sottolineando l’importanza di diffondere la cultura della solidarietà. L’intero processo di donazione, ha visto coinvolti con la massima professionalità, l’intero personale del Centro di Rianimazione del Centro Regionale Trapianti, delle sale operatorie, dell’equipe chirurgiche e dei servizi aziendali.
A questa grande stronza e tr…. dovete dare una pena esemplare.