Centinaia di imprese si rivolgono ad associazioni di categoria lamentando una situazione insostenibile: tutte le aziende, infatti, stanno vivendo momenti molto difficili da superare, forse soltanto il settore alberghiero, attualmente, sta risentendo in modo più limitato degli aumenti, perché la maggior parte delle strutture è stagionale, ma la primavera, stagione della ripartenza, ormai è alle porte. Mentre tra le strutture annuali c’è chi ha deciso di non aprire proprio”.
Secondo Assoesercenti “le misure messe in atto dal governo sono assolutamente insufficienti. È gravissimo che il Decreto Legge del 27 gennaio scorso preveda, per ridurre gli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico, l’annullamento della voce in bolletta relativa agli ‘oneri di sistema’ per tutte le utenze con potenza disponibile pari o superiore a 16,5 kw. E le imprese che operano con una potenza inferiore? E le micro e piccole imprese? Se non si vuole una desertificazione, con la scomparsa di centinaia di migliaia di imprese e particolarmente di quelle che trainano l’economia del Paese, è necessario e urgente un intervento significativo da parte del governo. Necessari sono gli interventi strutturali, come ridurre la dipendenza dalle forniture estere o riformare la configurazione della bolletta elettrica, affrontando il nodo degli oneri generali di sistema che rappresentano il 70%. E’ necessaria la riduzione dell’Iva dal 22% al 10%. Servono misure straordinarie per evitare il lockdown economico. Le imprese non vogliono e non possono morire, dopo essere sopravvissute al virus, a causa del caro bollette. La situazione è così tragica che, in alcuni casi, converrebbe non aprire affatto i locali”.