La scossa è stata stimata di magnitudo 3,5 Ritcher la più forte negli ultimi 38 anni. Epicentro l’area del vulcano Solfatara Secondo le prime informazioni il sisma, profondità 2,7 km, è stato seguito da uno sciame di scosse di portata inferiore nei minuti successivi.
La gente in strada
La scossa è stata distintamente avvertita anche in alcune zone della città di Napoli, come il lungomare di Mergellina, ma anche nei quartieri collinari come il Vomero e i Colli Aminei. Alcuni residenti sono scesi in strada. Momenti di particolare tensione nei quartieri di Monterusciello e Toiano, dove la scossa è stata avvertita con particolare evidenza.
In nottata si era verificato l’ennesimo sciame sismico, sempre a causa del bradisismo, con 25 microscosse registrate solo a livello strumentale. Gli sciami si continuano a registrate con cadenza ormai quasi quotidiana nell’area dei Campi Flegrei, tra la Solfatara e la zona della fumarola di via Pisciarelli.
La fase ascendente
Dal 2005 il bradisismo nell’Area Flegrea ha ripreso il suo movimento in ascesa. Attualmente il livello di vigilanza del vulcano è «giallo», l’area vulcanica è tecnicamente definita in «unreast» cioé in agitazione. Il suolo si solleva di circa 13 millimetri al mese e mancano meno di due centimetri al raggiungimento del livello di sollevamento massimo del suolo che si registrò durante il bradisismo del 1984.
Cosa potrebbe accadere dopo il raggiungimento di quel livello non è possibile prevedere. La comunità scientifica è divisa tra vulcanologi che ritengono a quel punto più vicina una eruzione e vulcanologi che invece ipotizzano scenari meno a breve e medio termine.