Questo territorio, non può permettersi di perdere tutto ciò, soprattutto in questo momento storico, in cui si sta lavorando all’implementazione del comparto turismo anche attraverso la riattivazione della rotta crocieristica di Salerno: significherebbe dimenticare volutamente cosa ha rappresentato la nostra città durante la seconda guerra mondiale e nell’immediato dopoguerra.
Cosa vogliamo offrire ai turisti oltre alle visite guidate ai parcheggi di Piazza della Libertà? Cosa vogliamo lasciare ai nostri figli e ed alle nostre figlie? In che modo si preserva il patrimonio storico del nostro territorio? Il trasferimento della struttura in un altro comune sarebbe una sconfitta per tutte e tutti.
Il presidente dell’Associazione Parco Memoria della Campania che gestisce il Museo, il professor Oddati, è memoria storica di questa città, e per decenni ha messo a disposizione della cittadinanza e delle nuove generazioni la sua conoscenza, con enorme generosità e per lo spirito divulgatore di cultura che lo muove.
Gli ho già assicurato il mio impegno ed il mio sostegno, come cittadina e come politica. La prima cosa che farò sarà portare in Commissione Consiliare Annona e Turismo la tematica al fine di trovare strategie condivise che consentano il reperimento dei fondi e le risorse per assicurare alla nostra Città il mantenimento in vita di questo baluardo, fondamentale, di memoria.
Io avrei un’altra ipotesi da suggerire, dato che l’attuale sede de Museo, decentrata oltre Torre Angellara, non è propriamente la più ideale.
Da anni l’ex Caserma Carrano in via San Benedetto non viene più utilizzata come Foresteria per Ufficiali. Non è concepibile che, a quanto si sa, ancora non ci siano decisioni su un diverso impiego e che quindi si continui a tenere la struttura in un limbo.
Eppure dispone di ampi spazi al chiuso e all’aperto, dove troverebbero idonea collocazione tutti i reperti storici del Museo dello Sbarco, inclusi i mezzi pesanti di trasporto bellici ivi esposti.
Sarebbe una valida riallocazione del Museo, in una sede più centrale e pertinente, avente anche la finalità di valorizzare spazi altrimenti abbandonati.