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Salerno. Spesa e rincari, tra le cause non c’è solo la guerra in Ucraina

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Panificatori al bivio: da un lato c’è l’esigenza di aumentare i prezzi dei loro prodotti per compensare i rincari delle materie prime, dall’altro la volontà di mantenere le solite tariffe per non scontentare la clientela, ma con il rischio di ridurre drasticamente i ricavi. Il costo di grano e farina continua a lievitare e a generare preoccupazione nel settore. Le associazioni chiedono interventi concreti a sostegno per evitare che i numeri della crisi ucraina, che arriva subito dopo la pandemia, possano continuare a crescere.

L’impatto della guerra sta provocando panico sulla catena agroindustriale. Dalla causa all’effetto: prosegue l’assalto a farina e olio, accaparramenti di pasta, scaffali svuotati, supermercati costretti a razionare i prodotti. A tre settimane dall’inizio della guerra, le difficoltà per le imprese agricole, già evidenti prima, sono ulteriormente peggiorate e non sono legate semplicemente ai problemi di importazione di determinati prodotti. Il conflitto ha creato ulteriori criticità che, sommate agli ostacoli esistenti, come ad esempio la siccità prolungata, alla base del collasso dei raccolti di grano dello scorso anno, ha fatto definitivamente esplodere la bolla dei rincari.

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