Si conferma nei dati diffusi oggi una ripresa di contagi da Covid anche nel Regno Unito, sopra i 500.000 settimanali, alimentata secondo gli specialisti – sebbene in misura inferiore rispetto ad alcuni altri Paesi europei – dall’emergente sottovariante di Omicron denominata BA.2 a cui viene ormai ricondotta la maggioranza dei nuovi casi. L’ultimo aggiornamento certificato di sette giorni in sette giorni dall’Office for National Statistics britannico (Ons) indica infatti un trend di nuovo in ascesa in tutte le fasce di età e in tutte le nazioni del Regno: con una proporzione di un contagiato ogni 14 abitanti in Scozia e in Irlanda del Nord, uno ogni 20 in Inghilterra, uno ogni 25 in Galles e un rimbalzo pure del totale dei ricoverati negli ospedali (tornato oltre quota 14.000). Ma con effetti molto più contenuti sia sugli ingressi nelle terapie intensive sia sul numero dei morti (un centinaio al giorno quelli censiti, su una media di 70.000 infezioni e 700.000 tamponi quotidiani circa): relativamente stabili grazie all’impatto attribuito soprattutto alle vaccinazioni e alle terze dosi booster di massa.