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Ucraina: De Luca, “Va portata nell’UE, non regaliamo la Russia alla Cina”

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“L’Europa dovrebbe lavorare per il futuro e portare nell’Unione Europea l’Ucraina. Portiamoci dentro l’Ucraina e facciamo in modo di non regalare la Russia alla Cina popolare”. Questo il commento del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, durante la sua diretta Facebook del venerdì.

Il Governatore ha poi aggiunto: “Attenzione a credere che l’antagonista dell’occidente sua la Russia che ha un’economia da poca cosa e che può essere messa in ginocchio in un mese”. “Ha grandi risorse energetiche, minerali, cerchiamo di ragionare da qui a 30 anni – ribadisce – non la regaliamo alla Cina e teniamo conto che c’è una parte della Russia che è parte dell’umanesimo europeo”.

Quanto al ruolo dell’Occidente: “Quello che mi amareggia è che noi probabilmente avremmo avuto la possibilità di togliere alla Russia l’unico argomento che ha utilizzato per invadere l’Ucraina cioè l’ingresso nella Nato. Oggi sento di parlare di un percorso di neutralità. Se lo avessimo detto 4 mesi fa si sarebbe chiuso in un angolo Putin. Avremmo eliminato l’unico argomento dell’invasione”.

“Alla fine si farà un compromesso che prevede anche il non ingresso nella Nato. C‘è da stare male nel pensare che questa iniziativa avrebbe evitato un bagno di sangue. Nessuno di noi è certo di questo ma sicuramente avrebbe chiuso in un angolo Putin togliendogli l’unico argomento che ha utilizzato”.

“Putin ha commesso un grande errore, ha utilizzato la logica della guerra preventiva ma è stata la stessa sulla base della quale è stato invaso l’Iraq, la Siria. Solo sei mesi fa eravamo in Afghanistan dopo dieci anni di invasione e lo abbiamo lasciato nelle mani dei talebani abbandonando al loro destino quegli afghani che avevano creduto nell’Occidente”.

“Dobbiamo comprendere che l’acquisizione dei grandi valori dell’umanesimo occidentale è un percorso lungo da compiersi. Noi dobbiamo dialogare e trovare punti di equilibrio per garantire la pace e non avere un mondo di terrore e sangue”.

“C’è da essere amareggiati per non essere riusciti a impedire la guerra, c’è una responsabilità anche dell’Occidente, si poteva fare qualcosa di più. In ogni caso il bagno di sangue è in corso e la priorità oggi è bloccarlo, trovare un attimo di respiro per arrivare ad un compromesso. Non mi pare che in Italia ci siano spazi per riflessioni di respiro ma molti opportunismi, tensioni, ideologismi e poco lavoro rispetto ad una domanda: come si esce da questa tragedia. Soprattutto come usciamo creando le condizioni per una pace stabile non creando condizioni di squilibrio che ci porteranno alla guerra magari tra qualche anno. Io sono fra quelli che hanno ritenuto sbagliato non far partecipare alle paraolimpiadi gli atleti russi disabili. Non possiamo creare sorgenti di odio e divisione”.

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