I risultati della nuova ricerca, pubblicati online sulla rivista ‘Jci Insight’, differiscono da precedenti rilevazioni che invece segnalavano basse risposte nei bimbi esposti a Covid. Il lavoro in questione suggerisce al contrario che i piccoli tendono ad avere “forti risposte anticorpali” dopo essersi infettati con il coronavirus pandemico.
L’analisi si basa su campioni prelevati da 682 bambini e adulti di 175 famiglie del Maryland che hanno partecipato a uno studio di sorveglianza sul contagio in ambienti domestici e che non avevano in quel momento ancora ricevuto un vaccino anti-Covid.
I partecipanti avevano un’età compresa tra 0 e 62 anni e i campioni sono stati raccolti tra novembre 2020 e marzo 2021. I ricercatori hanno trovato prove di anticorpi anti-Sars-CoV-2, che indicano una precedente infezione con il virus, in 56 persone provenienti da 22 famiglie.
Di queste, 15 erano bambini di età compresa tra 0 e 4 anni, e il più piccolo un bebè di appena 3 mesi. Altri 13 erano bambini e ragazzi di età compresa tra 5 e 17 anni, e 28 erano adulti over 18.
Gli anticorpi verso un sito chiave della proteina spike del virus, il ‘dominio di legame del recettore’ (Rbd), erano presenti a livelli molto più elevati nei bambini rispetto agli adulti: più di 13 volte più alti nei bambini di età compresa tra 0 e 4 anni e quasi 9 volte superiore nei 5-17enni. E i livelli di anticorpi neutralizzanti Sars-CoV-2, che possono aiutare a prevedere la protezione contro Covid grave, erano quasi il doppio nei bambini di 0-4 anni rispetto agli adulti.
Nella maggior parte dei nuclei in cui sia i piccoli che i grandi avevano anticorpi, i 0-4enni avevano i livelli più alti di anticorpi diretti contro Rbd di Sars-CoV-2 e di anticorpi neutralizzanti fra tutti i membri della famiglia
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