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Incendio Eboli del 17 marzo: da monitoraggio inquinanti atmosferici non emergono criticità

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Proseguono le attività di Arpac per valutare gli effetti ambientali degli incendi divampati nel territorio comunale di Eboli (Salerno), rispettivamente lo scorso 17 marzo a un deposito situato a via Cupe Inferiore e lo scorso 18 marzo nello stabilimento del Consorzio Jonico Ortofrutticolo in area Pip. Si rimanda ai precedenti comunicati (18, 19, 21 marzo) per un quadro completo dell’intervento svolto finora dall’Agenzia.

Incendio stabilimento Consorzio Jonico Ortofrutticolo 18 marzo

Il monitoraggio di diossine e furani aerodispersi svolto nei pressi dello stabilimento CJO ha evidenziato,  nel primo periodo di campionamento di circa 24 ore in data 19-20 marzo, un valore di concentrazione pari a 0,017 pg/Nm3 I-TEQ (picogrammi per normal metro cubo in termini di tossicità totale equivalente), inferiore al valore di riferimento correntemente utilizzato dalla comunità scientifica (0,15 pg/Nm3 – LAI Germania); nel secondo periodo di campionamento di circa 24 ore in data 20-21 marzo, un valore di concentrazione inferiore al limite di quantificazione della metodica utilizzata.

Nei pressi del sito dell’incendio sono stati anche effettuati campionamenti di aria, rispettivamente in data 19-20 marzo e 20-21 marzo, per PM10 e Idrocarburi Policiclici aromatici (IPA). I risultati evidenziano un valore medio giornaliero di PM10 pari a 29 μg /mc (microgrammi per metro cubo) nel primo periodo e di 19 μg /mc nel secondo periodo, entrambi inferiori al valore limite giornaliero (50 μg /mc indicato nel decreto legislativo 155/2010). Per gli Idrocarburi Policiclici aromatici (IPA), se ne rileva la presenza in tracce nei campioni prelevati. Il decreto legislativo 155/2010 fissa per il solo benzo(a)pirene un valore obiettivo, calcolato come media annua, pari a 1 ng /mc (nanogrammi per metro cubo). I valori rilevati, pari a 0,17 ng /mc nel primo periodo di campionamento e pari a 0,12 ng /mc nel successivo, risultano nettamente inferiori.

Sono programmati per il primo aprile, infine, i campionamenti dei suoli superficiali (top soil), in terreni situati lungo la direzione di prevalente dispersione della colonna di fumo generata dall’incendio, per valutare eventuali impatti da ricaduta del particolato originato dalla combustione.

Incendio deposito via Cupe Inferiore 17 marzo

Il monitoraggio di diossine e furani aerodispersi nei pressi del deposito in via Cupe Inferiore ha evidenziato, nel primo periodo di campionamento di circa 24 ore in data 17-18 marzo, un valore di concentrazione inferiore al limite di quantificazione della metodica utilizzata.

Sono inoltre disponibili i risultati dei campionamenti di aria effettuati nelle stesse giornate, sempre nei pressi del deposito in via Cupe Inferiore,  per PM10 e metalli, da cui si  evince che il valore medio giornaliero di PM10, pari a 28 μg /mc,  risulta inferiore al valore limite giornaliero (50 μg /mc indicato nel decreto legislativo 155/2010). I valori delle concentrazioni dei metalli risultano essere inferiori ai valori obiettivo medi su anno civile.

I valori dei campionamenti effettuati nelle 24 ore dal 18 al 19 marzo evidenziano un valore medio giornaliero di PM10, pari a 50 μg /mc, al limite del consentito. I valori delle concentrazioni dei metalli risultano essere inferiori ai valori obiettivo medi su anno civile.

Rete di monitoraggio della qualità dell’aria e laboratorio mobile

Frattanto, in tutto il periodo dal 18 marzo a questa mattina, le concentrazioni di ozono, ossidi di azoto e altri inquinanti monitorati secondo la normativa vigente in materia di qualità dell’aria ambiente, dalle stazioni fisse di Battipaglia Parco Fiume e Battipaglia-Stir, nonché (dal 19 marzo) dal laboratorio mobile installato da Arpac nei pressi dello stabilimento del Consorzio Jonico Ortofrutticolo, si sono mantenute su valori nettamente inferiori ai limiti di legge.

Gli ulteriori risultati delle indagini in corso verranno diffusi non appena disponibili.

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